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Nunzia De Girolamo, le confessioni su Papa Francesco e Maria De Filippi

Daniele Priori
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Un pubblico in studio composto da 100 persone, di età e provenienza diverse, donne e uomini, giovani e meno giovani, appartenenti a tutte le classi e categorie sociali, ciascuno con la propria idea politica e la propria visione del mondo. Questo sarà il popolo che accoglierà Nunzia De Girolamo domani sera alle 21.20 nel suo nuovo studio, quello della prima serata del martedì di RaiTre col suo nuovo talk, che si intitolerà Avanti Popolo. Stessa ora, stessa rete di quello che per anni è stato il regno di Bianca Berlinguer, ora diretta competitor su Rete 4. Ma Nunzia non ci pensa. La sua idea è fare qualcosa di diverso, confacente al servizio pubblico. In un campo, quello politico, che lei conosce bene per mille e uno motivi. Tante sfide in una per la conduttrice che, in un certo senso, dopo il successo di Ciao Maschio (che peraltro ripartirà a sua volta a gennaio con una nuova stagione) è diventata anche una sorta di amuleto portafortuna in casa Rai.

Nella nuova avventura in prima serata il compito principale della De Girolamo sarà quello di ascoltare le varie posizioni in maniera imparziale, cercando di mediare tra le tante voci, tentando ove possibile di trovare un punto di convergenza. Non mancheranno momenti in cui il popolo-pubblico potrà confrontarsi e rivolgersi direttamente ai rappresentanti della politica e delle istituzioni, che saranno di volta in volta invitati a partecipare per esprimere la propria posizione sulle questioni affrontate, ma soprattutto per rispondere alle domande della gente. Nel corso delle puntate saranno poi chiamati a intervenire anche altri ospiti tra giornalisti, intellettuali e opinionisti, a supporto delle diverse argomentazioni messe in campo. Uno spazio che, ci tiene a precisare la De Girolamo, non strizza l’occhio a nessuno. Nonostante quello che si potrebbe pensare a una prima lettura, Avanti Popolo non è, infatti, la citazione del canto di sinistra per eccellenza bensì un verso della canzone che lanciò nel 2016 Francesco Gabbani a Sanremo Giovani, intitolata Amen. A controbilanciare ulteriormente, scopriremo come ospite fisso di Avanti Popolo, un cantautore dal nome pure questo non poco allusivo, Maldestro. Ma anche questa sarà certamente un’altra casualità.

 

 

 

Nunzia, anzitutto come sta? Ha fatto un po’ di vacanze dopo inverno e estate senza tregua a lavorare?
«Vacanze zero. Durante Estate in Diretta ho fatto qualche weekend al mare. Ma soprattutto per stare con mia figlia Gea che vedevo poco. Ma le posso dire le verità? È vero che in vacanza ci si rilassa ma a volte ci si annoia anche. Sono sempre stata abituata a correre a mille e molto poco a fermarmi. Certo, qualche altro giorno di relax lo avrei fatto volentieri. In questi giorni vorrei fare tanto una nuotata distensiva al mare. Ma non mi è pesato più di tanto. Ho trovato una squadra di autori e di lavoro fantastica. E poi Roma d’agosto non è così male. Zero traffico, parcheggi a iosa».

Il nuovo incontro con la politica nella sua nuova vita da conduttrice che cosa le fa provare?
«Io vengo da lì, ne conosco forza e debolezza. Negli ultimi anni avevo incrociato la politica, televisivamente parlando, solo da opinionista. Quindi, nonostante il passato, la vivo come una prima volta. Ero abituata a ricevere domande, da martedì sarò io a farle. E, nonostante il passato, non sarò tanto magnanima (ride, ndr)».

Quanto conterà l’essere nata come protagonista in campo nell’agone di cui ora dovrà essere arbitro?
«Come le dicevo, il passato può essere un punto di forza. Anche se la politica, e il suo modo di comunicare e comunicarsi, negli ultimi cinque anni ha subito una grossa metamorfosi. La televisione comunque è un grande strumento che consentirà a tutti, compresa me, di essere un cittadino attivo».

Cosa aspettarci da Avanti Popolo?
«Vorrei che diventasse un luogo di confronto, e che il pubblico da casa, a prescindere dalle opinioni sui singoli temi, possa assistere ad un dialogo che a fine puntata abbia insegnato o quantomeno lasciato qualcosa. Alla fine il ruolo del servizio pubblico è questo: dare una informazione in più, nel rispetto della pluralità, su temi che ci interessano direttamente o indirettamente. Una cosa le posso dire con assoluta certezza: il popolo in studio sarà protagonista e non comprimario».

Si è sentito parlare di polemiche sui costi. Si è parlato addirittura di sei milioni di euro... Facciamo un po’ i conti della serva?
«I numeri non sono di mia competenza. Non posso entrare nei costi che sostiene la Rai per il mio come per altri programmi. Io mi impegno per fare un buon prodotto e una buona conduzione, ma in ogni caso dubito che siano questi».

Avanti Popolo, oltre a essere l’opposto della sua storia politica, è una provocazione alla Berlinguer?
«Nella locuzione Avanti Popolo, non c’è alcuna dietrologia. È il senso del mio programma, basterà seguire la prima puntata per averne contezza. Avanti Popolo non è un motto, ma sarà la realtà. Senza alcuna provocazione per nessuno. E la sigla che abbiamo scelto, il brano Amen di Francesco Gabbani, lo dimostra».

A proposito, ai suoi occhi è più temibile Bianca o Floris?
«Sono due grandi giornalisti e conduttori. Fanno questo lavoro praticamente da sempre e credo abbiano anche un pubblico diverso. Cercherò di fare un buon prodotto, perché è questo l’obiettivo principale».

 

 

 

Avrà un ospite fisso come sono stati negli anni Crozza o Corona per i suoi concorrenti?

«Il mio ospite fisso sarà il Popolo protagonista. Avremo, ovviamente, delle novità. Ad esempio sarà con noi Maldestro, il cantautore napoletano, con alle spalle un podio a Sanremo Giovani e che ha una storia personale molto particolare ed interessante. Oggi è un fenomeno social: è, per molti versi, simbolo di un riscatto personale».

Ha detto di ispirarsi a Funari... E un’ispirazione al femminile (se ce l’ha)?

«Il linguaggio e la modalità di conduzione di Funari hanno innovato la tv. Al femminile c’è Maria De Filippi. Quel senso dei tempi televisivi, del fare un passo indietro quando necessario o incalzare quando dovuto, sono per me grande fonte di ispirazione».

Suo marito (Francesco Boccia, capogruppo Pd alla Camera, ndr) lo inviterà mai in trasmissione o lo manderà solo dai concorrenti?

«Chissà. Lo scopriremo solo vivendo...»

Un ospite che vorrebbe avere a tutti i costi e l’ospite che non vorrebbe avere mai?

«Prendendo spunto dalla mia vita precedente, sarò politicamente corretta. Non le dirò l’ospite che non vorrei avere, ma due che vorrei. Mi piacerebbe tanto intervistare Papa Francesco, comunque la si pensi o qualunque cosa si creda, è stato un rivoluzionario del nostro tempo. E poi, per restare in tema televisivo, vorrei che Fiorello venisse a trovarmi. Il numero uno in assoluto. Io provo sempre ad invitarlo. Lo faccio anche dalle colonne di Libero: Fiore, tu che hai fatto sorridere e cantare il popolo di decine di piazze italiane, ti aspetto nella piazza di Avanti Popolo!». 

 

 

 

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