Chiara Francini, sinistra travolta: "Parsimonia con lo scopino del bagno"
Chiara Francini in un'intervista al Corriere torna a fare a pezzi la sinistra. Qualche tempo fa leggendo un passo del suo libro in tv aveva messo nel mirino quella sinistra che col portafoglio pieno ha l'ossessione di mostrarsi povera: "Ma non capisco perché ogni volta che apro bocca si apre un caso nazionale. Secondo me la Treccani mi assumerà come inventrice di nuove parole. Dunque, chiariamo: io — come tra l’altro scrivo nel libro — a Cartabianca ho fatto distinzione tra sinistri, mancini e poveri paghi. I sinistri sono i ricchi di famiglia che vorrebbero essere nati poveri per essere considerati intelligenti. I mancini sono gli arricchiti che se ne fregano della cultura. I poveri paghi sono quelli come mio padre, i migliori: consapevoli delle proprie condizioni ma che godono di un cappotto nuovo e che non sprecano nulla. Ora, una come me che è cresciuta nel contado a colpi di sacrifici, che ancora oggi usa con parsimonia lo scopino del bagno per non sporcarlo e non consumarlo, come può essere trattata dai sinistri e dai mancini?".
Poi parla di se stessa e dei pregiudizi: "le etichette mi gonfiano come la ribollita di mia madre. Ti vogliono sempre o in un modo o in un altro. O bella o colta. O fai cinema o fai tv. O zozza o immacolata. Ecco perché io scherzo sempre parlando delle mie “volitive” perché sembra che se porti una quinta di reggiseno tu non possa scrivere bene o pensare bene".
"Sono degli arricchiti, ma si vestono come...": Chiara Francini fa a pezzi la sinistra
Infine manda un messaggio a Pippo Baudo: "Padre. Quando mi chiese di affiancarlo a Domenica In giurai a me stessa che avrei fatto di tutto per non deluderlo. Cominciavamo le dirette tenendoci per mano, nessuno dei due usava cartelli né gobbi. Ancora oggi, per il mio compleanno, mi manda fiori con un cartoncino. Che conservo, ma io conservo tutto, anche i pass temporanei per entrare in Rai".
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