Toto Cutugno, "un italiano vero". Pesantissimo messaggio politico: chi lo ricorda così
Un clamoroso risvolto "politico" nella morte di Toto Cutugno. Il grande cantautore italiano, autore dell'indimenticabile L'Italiano e di tanti altri classici della nostra canzone (scritti per sé e per colleghi come Adriano Celentano e Fausto Leali) è scomparso martedì a 80 anni, dopo una lunga battaglia contro un tumore che l'amico Albano Carrisi aveva aiutato a farsi diagnosticare.
Oggi in tanti lo piangono, ma per lunghi anni Cutugno è stato snobbato se non ostracizzato dalla critica nonostante i 100 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Un atteggiamento sprezzante legato, forse, anche alle classiche dinamiche politiche che da sempre regolano il mondo dello spettacolo italiano, come denunciato da Enrico Ruggeri e lo stesso Al Bano: Toto era troppo nazionalpopolare, forse troppo "di destra" per i salotti radical chic. Soprattutto, era un mito oltrecortina, idolatrato come una rockstar in Russia e in tutto il blocco ex sovietico. Non a caso, l'ambasciata russain Italia ha dedicato a Cutugno un commovente ricordo.
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La sua morte "è una grande perdita sia per gli italiani, sia per i russi, per le relazioni tra Italia e Russia. In Russia non dimenticheremo mai questo 'italiano vero'", si legge nel messaggio di condoglianze inviate in una nota dall'ambasciata russa in Italia.
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"Il suo grande successo è arrivato col Festival di Sanremo del 1983, con la canzone L'italiano, molto amata - come Cutugno stesso - in Unione Sovietica", ha ricordato l'ambasciata. Cutugno, prosegue la nota, "ha tenuto più volte concerti nel nostro Paese e ne ha sempre parlato con affetto: 'Per me la Russia è una seconda patria. Me ne sono innamorato a prima vista e ancora oggi porto questo amore nel mio cuore'". "Cutugno stesso - conclude la missione diplomatica - ha diffuso in Russia un'immagine dell'Italia molto cara ai russi, di un'Italia che è impossibile non amare".