Generale Vannacci, sfogo e sospetto di Mentana: "Qualcuno non lo candidi..."
Enrico Mentana ha affidato a Instagram il suo pensiero sul generale Roberto Vannacci. Finito nell’occhio del ciclone per aver scritto un libro che contiene frasi sessiste, omofobe e contro i migranti, il generale è stato rimosso dal comando dell’Istituto geografico militare di Firenze. Anche il direttore del TgLa7 si è unito al coro delle voci che condannano quanto scritto da Vannacci, senza nascondere l’insofferenza per un caso di cui si sta parlando fin troppo.
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“Ma quanto tempo dovremo perdere ancora dietro il libro di un generale - ha esordito Mentana - gonfio dei più beceri argomenti, mille volte già sentiti, su sessualità, immigrazione e diritti civili? Abbiamo contemporaneamente un deficit di natalità che mette a rischio il futuro produttivo e quello pensionistico, la necessità immediata di coprire centinaia di migliaia di posti di lavoro per cui non si trova personale, ma anche un flusso incontrollato di migranti di problematica gestione, un impoverimento dei lavoratori a basso reddito con stipendi erosi dall'inflazione, uno Stato dei conti pubblici che ci impedisce adeguate manovre sociali, l'attuazione del Pnrr avvolta dalle nebbie di ritardi e inefficienze (e l'elenco sarebbe ancora lungo)”.
"Perché do ragione a Vannacci": le parole (forti) del generale Magni
“Bene - ha aggiunto il direttore del TgLa7 - con tutto ciò la politica corre dietro a un bislacco compendio di luoghi comuni retrogradi, solo per lanciare segnali agli elettori a dieci mesi dalle europee, quando del libro del generale Vannacci si non parlerà più (sempre che qualcuno non lo candidi…)”.