Carolina Crescentini leader della sinistra: "Sostenere la lotta!"
C’è una nuova paladina dell’opposizione e non si tratta del capo del Partito Democratico, Elly Schlein, bensì di una figura che viene dal mondo del cinema e corrisponde al nome di Carolina Crescentini. L’attrice è stata protagonista al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove ha sostenuto gli studenti nella protesta contro l’emendamento del governo che ne azzera i vertici. La Crescentini si è concessa a un’intervista con il quotidiano torinese La Stampa per spiegare le ragioni del suo sostegno: "È una lotta giustissima. Questo emendamento è uscito fuori dal cilindro in modo molto carbonaro, un modo di cui, prima o poi, capiremo le ragioni. La fretta con cui ci si è mossi non ha senso, gli studenti hanno tutto il diritto di manifestare, adesso, tra l’altro, non si sa che cosa accadrà al corpo docente. Il Csc – prosegue l’ex-ispettrice del carcere minorile di Napoli Paola Vinci nella serie Mare Fuori - è una scuola di eccellenza, dove i ragazzi sono chiusi per tre anni, nove ore al giorno, per dieci mesi all’anno. Deve restare quello che è sempre stato".
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Una scelta forte, in ogni caso, quella di essere presente fisicamente nei giorni della protesta: "I ragazzi mi hanno scritto, 'vieni a vedere che cosa succede'. Ci sono andata con Francesco (Motta, il marito cantautore, ndr) per sostenere la lotta. Il nuovo comitato tecnico-scientifico sarà retribuito, mentre prima non lo era. Questo crea una situazione diversa. Pensiamo al tutto in buona fede, però è chiaro che possono crearsi equilibri differenti, ci potrebbero essere margini di ricattabilità e di favoritismi. Una persona che accetta l’incarico – spiega la Crescentini - sapendo che non c’è retribuzione, lo fa sicuramente perché ci crede, e poi, finora, di quel comitato hanno fatto parte persone che realmente fanno cinema. E così deve continuare a essere".
Non si rischia di avere una polemica sterile come quella delle poltrone Rai, che cambiano sempre quando c’è un nuovo governo? Carolina Crescentini risponde così: "I governi, sia di destra che di sinistra, sono sempre stati molto attratti da certe poltrone, piene di lustro, come queste. Quando ho frequentato il Csc – racconta l’attrice romana - governava il centro-destra e c’erano in carica persone scelte da quel governo, il punto è che deve restare una scuola dove i maestri di riferimento siano effettivamente maestri. Il ministero, in una Scuola nazionale, deve essere garante della qualità dell’istruzione, non fare, di corsa, operazioni carbonare. Non riesco a capire il perché di tutta questa velocità. I ragazzi del Comitato avevano un appuntamento con un onorevole di Fratelli d’Italia che, all’improvviso, ha disdetto. La mattina dopo l’emendamento è stato approvato".
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Di sicuro c’è stata ampia mobilitazione per questa lotta: "Penso sia successo perché c’è stata l’impressione che si andasse a toccare un passato comune, ma anche il futuro. E poi non si può intervenire in modo così brutale – argomenta la Crescentini - le ingerenze politiche nella cultura ci sono sempre state, ma non così. Forse è arrivato il momento di fare le cose per bene. Quella cinematografica è una grande industria e, come tutte le industrie, deve funzionare, ma solo se si rispettano i diritti dei lavoratori".