Giorgia Meloni "razzista e nazista"? Scatta la querela contro Brian Molko
Inserire i nomi Giorgia Meloni e Brian Molko nella stessa frase sarebbe stato impossibile fino a qualche tempo fa. Ora, invece, c’è una relazione diretta tra il Presidente del consiglio italiano e la rockstar anglo-americana. E, in un futuro prossimo, ci sarà addirittura una causa in tribunale tra i due. Già, perché il nostro premier ha denunciato per diffamazione il frontman dei Placebo, il quale l’aveva definita “fascista, razzista e nazista” durante il concerto dello scorso 10 luglio al Sonik Park di Stupinigi. Chiuso con un mantra: “Per favore, siate nel qui e nell’ora, quindi godetevelo. Perché questo esatto momento non accadrà mai più”. Un comizio, a dire la verità, visto che il cantante aveva lanciato anche diversi appelli, tra cui uno per chiedere più tutele per i diritti delle persone non binarie e transgender.
Brian Molko, cresciuto in Lussemburgo, è leader di un gruppo che lui stesso definisce “europeo” e che può vantare 14 milioni di dischi venduti e un milione di stream su Spotify. Le sue parole, perciò, hanno un peso, anche se lui sembra non curarsene molto. E per le sue esternazioni, infatti, la Procura di Torino, con il pm aggiunto Emilio Gatti, aveva già aperto un fascicolo per vilipendio alle istituzioni in seguito alla segnalazione dei carabinieri che stavano garantendo il servizio di ordine pubblico.
"Meloni, pezzo di m***", si muove la procura: per Brian Molko finisce davvero malissimo
Fascicolo al quale ieri - martedì 1 agosto - è stata allegata la denuncia presentata da Giorgia Meloni. Al premier si è aggiunta in solidarietà anche la parlamentare di FdI, e membro della Commissione di vigilanza Rai, Augusta Montaruli, che aveva definito l’attacco di Brian Molko “inaudito” e ha chiesto al Pd di prendere le distanze delle sue parole. Un caso diplomatico, quindi, dall’esito spiacevole. O, per dirla alla Placebo, “the bitter end”, l’amara fine.