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Camilla Raznovich fa impazzire le femministe: "Se mi urlano bella fi***..."

Roberto Tortora
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È stata una delle veejay più famose di MTV Italia, con il suo Loveline ha aperto alle discussioni esplicite sul sesso in televisione ed è stata al timone anche di trasmissioni come Tatami e Amore Criminale. Stiamo parlando di Camilla Raznovich, cresciuta a pane, love and peace per via di due genitori giramondo molto libertini e che hanno vissuto anche nella comunità sannyasin, ispirata a Osho. La conduttrice ha concesso un’intervista al Corriere della Sera e presentato Macondo, nuova trasmissione in onda in prima serata da ottobre, pensata anche perla generazione Z.

“Nel corso della carriera successi, ma anche critiche e non dimentico quella di Aldo Grasso proprio sul Corriere, che scrisse che ero molto antipatica. Mi aiutò, perché ho lavorato sulla spigolosità. Sono le critiche che ti fanno crescere: con gli yes-men, di cui è pieno il mondo lavorativo, rischi di schiantarti. Troppo pensante? Grasso scrisse cervellotica, in realtà ho una parte emotiva molto potente”. Anche lei si è espressa, laconicamente, sull’addio di Fabio Fazio alla Rai: “Fabio fa parte della storia della Rai, ma ha ricevuto un’offerta e l’ha presa. Ha fatto bene”. 

Da sempre molto aperta mentalmente, ha anticipato le curve e l’inclusività prima che diventasse una moda social: “Trovo il corpo nudo della donna molto elegante, indipendentemente dalle taglie. Non ho mai esibito le mie forme per fare carriera, ma non le ho neppure nascoste. Certo non sono stata presa al provino di Mtv per lo stacco di coscia, e a dirla tutta, nessuna di noi si sarebbe potuta candidare a Miss Italia”. Per questo, non parla di “catcalling” se le vengono fatti complimenti per strada: “Per nulla. Se per strada mi dicono bella f... non lo prendo come cat-calling, ma come un complimento. E il mio ego è contento: ovviamente non si deve andare oltre, ma faccio affidamento sulla intelligenza umana. Ho una mente maschile e la mia squadra in tivù lo sa. Forse siamo andati un po’ oltre con il politically correct”.

 

La Raznovich ha fatto, poi, parlato del suo spazio nella tv di Stato: “Mi fa ridere perché in Rai sono considerata la ragazzina. E credo che abbia un senso: la Rai ha la missione di educare, è una specie di Ministero della Cultura. Più passa il tempo e più riconosco il valore dell’età: da piccola puoi dire cose che non vanno bene”. Considerazioni, quindi, sul monologo di Chiara Francini sulla maternità a Sanremo: “Avevo già 34 anni quando ho avuto la prima figlia, oggi sono la parte più bella della mia vita, ma la maternità non è una priorità e non serve ad autodeterminarci. Il governo piuttosto deve proteggere una donna con tre figli a casa che vuole avere una carriera”.

Spazio anche per qualche parere sulle donne in politica oggi: “Giorgia Meloni? Lasciamole tempo per lavorare. È una politica che non ho mai votato, non la conosco, ma molti che mi piacevano mi hanno deluso. Elly Schlein invece deve iniziare a rapportarsi con il popolo che l’ha votata in maniera strategicamente e comunicativamente diversa. Mi piace, ma credo che stia perdendo contatto con il popolo del Pd”. E, alla fine, alla domanda su un suo possibile ruolo in un talk politico lei risponde così: “Vedo politici di destra e sinistra fare errori ingenui a livello di comunicazione, una delle cose che so gestire meglio. Ma prima vorrei riconquistare fiducia nel governante”.

 

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