Gioconda, cambia davvero tutto: in alto a destra... la scoperta pazzesca
Dei tanti misteri che circonda la Gioconda di Leonardo da Vinci, almeno alcuni sembrano essere stati risolti. Tra questi il paesaggio su cui si affaccia Monna Lisa. Se infatti da una parte alcuni storici dell’arte ritenevano si trattasse di scene immaginarie, altri hanno cercato di collocarle geograficamente. Le studiose Rosetta Borchia e Olivia Nesci, definite “cacciatrici di paesaggi”, nel 2008 hanno ritrovato il paesaggio della Gioconda, collocato nel Montefeltro: grazie alla tecnologia informatica, il territorio tra Romagna, Marche, Toscana e Umbria è stato analizzato con l’utilizzo di droni, che hanno permesso di effettuare voli ad alta quota per osservare il territorio con lo stesso punto di vista del genio del Rinascimento.
"Abbiamo trovato la Gioconda", clamoroso a Roma: dove ritrovano la seconda Monna Lisa di Leonardo
Ora le due cacciatrici di paesaggi hanno risolto un altro dei misteri della Gioconda. Rivela Stefano Marchetti sul Giorno che si tratta del lago che si vede in alto a destra nel dipinto, ai piedi del monte che viene riconosciuto come l’Aquilone. Quello specchio d’acqua oggi non c’è, o meglio non c’è più, poiché vari indizi lasciano pensare che in effetti sia esistito in passato. Nei giorni scorsi Olivia Nesci ha individuato la carta d’Italia del geografo arabo Edrisi, risalente al 1154, in cui compare un ampio lago alle sorgenti del Marecchia, a due passi dal mare. "Quando l’ho vista non credevo ai miei occhi. Quello era proprio il lago della Gioconda", dice entusiasta la ricercatrice a Marchetti spiegando che nel testo in arabo, tradotto in un volume dell’Accademia dei Lincei, si legge che il fiume màr.k.lah (Marecchia) "trae origine da uno stagno copioso d’acqua, a pie’ di un monte".
Video su questo argomentoMattarella-Macron, foto "di coppia" davanti alla Gioconda
"Già le mie ricerche geologiche e morfologiche avevano individuato in quell’area la presenza in secoli antichi di una grande depressione", puntualizza Olivia Nesci al Giorno spiegando che in quel bacino fra l’Aquilone e i monti della Faggiola, oggi a monte di Casteldelci, grazie al terreno argilloso, si fermavano le acque provenienti anche dalle sorgenti del Fumaiolo. "Doveva essere un lago non molto profondo ma vasto", dice la studiosa osservando che è scomparso molto probabilmente attorno al 1700, durante la piccola età glaciale caratterizzata da dissesti climatici e geologici come la grande frana di Maiolo. Ma Leonardo lo aveva visto di sicuro. La scoperta però, se da un lato chiarisce una circostanza, dall'altra sembra smentire l'ipotesi di aver risolto il mistero della donna con Monna Lisa avvalorando invece quella che la indica come Pacifica Brandani, dama urbinate, amante segreta di Giuliano de’ Medici.
Chi era la madre di Leonardo Da Vinci: la scoperta che stravolge la storia