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Chiara Ferragni, drammatico lutto: "Hai creato la nostra famiglia"

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Giornata nera per Chiara Ferragni. Nella mattinata di sabato 29 luglio è morta la sua Matilda, la bulldog francese che le ha tenuto compagnia per ben 13 anni. "Tutto quello che volevo dirti te l’ho detto all’orecchio in questi giorni, ma tanto tu già sapevi tutto", è l'inizio del messaggio che l'influencer ha pubblicato su Instagram. "In questi tredici anni insieme sei stata la mia bambina e allo stesso tempo la mia amica pronta a farmi sempre compagnia e a farmi sentire amata quando più ne avevo bisogno. Mi bastava abbracciarti e sentire il tuo profumo per sentirmi a casa perché è proprio quello che sei stata sempre: la mia famiglia".

 

 

Ma non solo, perché proprio Matilda è stata il Cupido che ha fatto conoscere la Ferragni all'attuale marito Fedez. "E hai fatto anche di più - continua nel lungo sfogo - hai 'creato' quella che è la nostra famiglia: eri tu 'il cane di Chiara Ferragni' di quella canzone che mi ha fatto conoscere il papà nel 2016. Ci pensi se non fossi stata la mia Matildona come poteva essere diversa la mia vita?".

 

 

E ancora: "Quando ti ho scelta, ancora ragazzina, mai avrei pensato che avresti conosciuto i miei bambini, ed invece sei stata stupenda anche nel ruolo di 'sorella maggiore': hai regalato loro l’esperienza di amore incondizionato verso un animale che diventa famiglia. Ieri, dopo averti salutata per l’ultima volta ho provato a spiegare a Leo che eri andata in cielo e ci avresti sempre protetti da una nuvoletta lassù. E lui mi ha chiesto come potevamo riconoscere la nuvola perché cosi potevamo salutarti sempre anche noi. Spero di averti fatto vivere una bella vita e di averti fatto sentire il mio amore ogni giorno, perché io il tuo l’ho sentito sempre. Mi mancherà tutto di te Mati, ti saluterò ogni giorno su quella nuvoletta. Sarai per sempre la mia prima bimba". Matilda è morta a causa di un tumore diagnosticatole nel 2020. In questi anni la cagnolina è stata ricoverata dal loro veterinario di fiducia, a Milano, poi portata a Zurigo, in una clinica specializzata, dove fu sottoposta alla radioterapia.

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