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Rai, Tg1 al voto: Chiocci supera Maggioni

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Il calcio è in precampionato, le squadre fanno il rodaggio. Chi in America, altre in Oriente, alcune in altura. Gian Marco Chiocci no, è a Roma, già in pieno clima Champions. È il nuovo direttore del Tg1 da un mese. Presentando il suo piano editoriale carica la squadra, ossia la sua redazione, e spiega gli schemi: «Per chi, come me, ha dedicato la vita al giornalismo d’inchiesta, e dunque al non fermarsi alle apparenze, questo modo di intendere la professione sarà la spina dorsale della nostra informazione. Dare la notizia, certo», sottolinea Chiocci. «Darla prima e meglio di altri, cercarla e non subirla, cavalcarla e approfondirla con interviste, reportage, schede, inchieste, e speriamo tanti scoop. Il Tg1 deve “dettare l’agenda” sempre di più, come si diceva un tempo». Ieri sera l’assemblea del Tg1 ha approvato il piano: 101 voti a favore, 26 contrari, 4 schede bianche e 3 nulle. Chiocci ha ricevuto il “sì” del 71,63% degli aventi diritto al voto e ha superato i predecessori: di poco Monica Maggioni (71,25%) e di molte lunghezze Giuseppe Carboni, che si era fermato al 59,06%.

 

Chiocci è arrivato in Rai dopo la direzione dell’agenzia di stampa Adnkronos e de Il Tempo. Punta sull’«amore, viscerale, per la notizia». Mette la virgola in mezzo, nel suo scritto destinato alla redazione, per sottolineare la passione. «Si gioca tutti insieme, si fa squadra». Nessun assolo, anche se in squadra vuole i migliori. Comunque coinvolge tutti: «Chi ha voglia troverà spazio, chi merita andrà avanti». La strategia per vincere è questa: «Il telegiornale è, e sarà, solo di chi ci guarda. E a cui dobbiamo fornire ogni giorno, più volte al giorno, un’informazione corretta, incisiva, obiettiva, autorevole, responsabile, completa, imparziale, equilibrata, pluralista. Attenta alle diverse sensibilità nel rispetto della parità di genere, dell’orientamento sessuale, delle pari opportunità».

 

Chiocci vuole confrontarsi con lo staff di Viale Mazzini: «La collaborazione con la direzione marketing è già stata avviata, servirà da suggeritore tecnico, per intercettare le nuove esigenze. Ma», precisa Chiocci, «non sarà dirimente in alcun modo sulle scelte editoriali che seguiranno in profondità la realtà e l’attualità». Come gli allenatori carismatici il direttore del Tg1 ha ricevuto ogni singolo giocatore: «Non è un caso che abbia deciso di parlare a quattr’occhi con ognuno di voi per conoscervi meglio, per ascoltare le vostre esigenze, per capire se e come utilizzare al meglio le esperienze di ognuno. Ho fatto riunioni su riunioni con chiunque, per gestire al meglio i problemi legati all’utilizzo della troupe, ottimizzare i montaggi, ripensare alle grafiche piuttosto che alle inquadrature, gestire gli inviati e tanto altro. Proprio per giocare di squadra» dicevamo dei migliori- «mi sono impegnato a riportare a casa giornalisti del Tg1 finiti a lavorare in luoghi lontani. Alcuni sono già rientrati, altri arriveranno. Per vincere la sfida punterò anche su chi non ha avuto grandi chance in passato, su quanti chiedono di essere testati».

 


 

LA “GIOCATA” Chiocci vuole che ogni redattore si prenda la responsabilità della “giocata”: «Se credete in una notizia insistete». Il nuovo Tg1 si propone di parlare con il linguaggio della gente, a partire dalle notizie economiche, spesso un rompicapo per il telespettatore. «Dobbiamo andare oltre il politichese, ma non oltre la politica». «Si può andare oltre i “pastoni” indigesti? Si può pensare a un’alternativa rispetto al “panino” , con i vocali di maggioranza e opposizione? Io dico di sì». Nel Cda il consigliere in quota dipendenti, Riccardo Laganà, si è congratulato: «È un piano concreto». Il “focus” estero rimane ovviamente sull’Ucraina, «ma gli esteri», evidenzia Chiocci, «dovranno rappresentare un punto di riferimento anche per quella parte finale del giornale che i colleghi definiscono “leggera” con servizi su storie di contorno». E ancora, il web: «Il Tg1 sui canali social a oggi è inesistente, è un tema urgente e non più procrastinabile». La stagione entra nel vivo. 

 

 

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