Saviano, la presidente Rai in suo soccorso: "Auspico una riflessione"
Il siluramento di Roberto Saviano dalla Rai, come previsto, fa impazzire la sinistra. Ma la situazione sta sfuggendo rapidamente di mano, sia a viale Mazzini sia in Parlamento. Il caso, ora, è politico: l'ad Roberto Sergio mercoledì ha annunciato l'esclusione dai palinsesti della tv di Stato di Insider, programma di inchieste e interviste sulla mafia che avrebbe dovuto condurre lo scrittore autore di Gomorra.
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La presidente Rai Marinella Soldi, espressione di un'area vicina alle opposizioni, prende però le distanze dalla sua stessa azienda: "Fermo restando il rispetto dovuto alle istituzioni, auspicherei un supplemento di riflessione interna, per ricercare, in tempi idonei, una soluzione gestionale nell’interesse degli utenti e dell’azienda, tenendo conto, tra l’altro, che si tratta di un programma già registrato". Secondo la Soldi, quello di Saviano è "un prodotto nello spirito del servizio pubblico" che "parla di mafia e di legalità". "Come presidente - aggiunge - svolgo il mio ruolo a garanzia degli utenti e dell’azienda, ricercando un approccio costruttivo; le valutazioni politiche non mi appartengono".
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Sergio, peraltro, aveva motivato l'esclusione di Saviano appellandosi al codice etico della Rai (chiamando in causa gli insulti dello scrittore a Salvini e Meloni, per cui è a processo) e non a questioni di linea politica. Secondo la Soldi, quella di Saviano e di Filippo Facci (escluso a sua volta per una frase in un suo recente articolo per Libero giudicata irrispettosa nei confronti della ragazza che ha accusato di stupro Leonardo Apache, figlio di Ignazio La Russa) sono "vicende diverse, per quel che ciascuno ha detto e per le tipologie di programma. Insider - sottolinea - ha avuto un primo ciclo di successo, con un gradimento del pubblico superiore alla media degli approfondimenti Rai".
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A alla Soldi si aggiunge il Pd, che presenterà una interrogazione al Parlamento europeo, con la capo-delegazione dem a Bruxelle Pina Picierno che raccoglierà le firme anche tra gli eurodeputati degli altri Paesi membri. "L'impegno per la libertà di stampa è un caposaldo dell'impegno del Parlamento e di tutte le istituzioni Ue - si legge in una nota -. In particolare si chiede se, a giudizio della Commissione, questa scelta provochi la violazione dei principi del pluralismo informativo e quali azioni intenda intraprendere la Commissione stessa per far fronte a tali violazioni. Occorre evidenziare - sottolinea la Picierno nell'interrogazione -, che il programma Insider II, avrebbe trattato dell'attività antimafia e di cronisti perseguitati". Secondo il Pd, il fatto stesso che Saviano sia a processo per diffamazione nei confronti di premier e vicepremier sarebbe la prova non della giustezza del suo accantonamento per questioni di "codice etico" interno ma, al contrario, di una motivazione politica. Una censura, in altre parole.
"Quella di Salvini - aggiunge Sandro Ruotolo, responsabile Informazione, cultura e memoria nella segreteria del Pd a Radio Immagina, la web radio del Partito democratico - è un'azione di censura, un editto come il famoso editto bulgaro di Berlusconi contro Santoro, nella cui squadra ero parte, così come successe con Enzo Biagi e Daniele Luttazzi. Questo è l'editto leghista, ed è molto grave".