Madame finisce a processo. Lo sfogo: "Sono cresciuta in una famiglia che..."
L’aveva ammesso lei stessa, Francesca Calearo, in arte Madame, la cantante de Il bene e il male e Tu mi hai capito. L’aveva detto, anzi: l’aveva scritto, in un lungo post sui social che si riassume pressapoco con: “Sì, il vaccino anti-Covid non l’ho fatto per paura”. Solo che era finita al centro di un’inchiesta (mica solo lei, ci sono almeno 25 persone coinvolte) della procura di Vicenza, in Veneto. Correva l’anno 2022, ossia lo scorso, era la vigilia di Natale, il polverone era stato immediato e minacciava pure di travolgere il festival di Sanremo. E adesso, a distanza di sette mesi, quasi si riapre il faldone. Quasi nel senso che non è mai stato abbandonato e che sono arrivati gli avvisi di chiusura delle indagini. Uno, due, 25: appunto. Per Madame, per la tennista Camila Giorgi (che, tra parentesi, non è una qualunque ma il numero due italiano nel ranking mondiale) e, soprattutto, per i medici Daniela Grillone Tecioiu e Erich Volker Goepel. Perché un conto erano le posizioni no-vax, in quegli anni maledetti della pandemia, fatti di restrizioni e lockdown di massa, di discussioni infinite e scontri spesso neanche troppo lievi. E un altro era il green pass. Il certificato verde, che si otteneva solo grazie alla vaccinazione e ti permetteva di andare al ristorante e in palestra, al bar e al lavoro. Ecco, il green pass.
IL MEDICO
Grillone (è gennaio) non ne fa mistero: è appena finita ai domiciliari (la misura sarà revocata a settembre) con l’accusa di aver finto quelle inoculazioni anti-SarsCov2 a centinaia di pazienti e, nel corso dell’incidente probatorio, non nasconde nulla. Risponde alle domande che le vengono poste, dice che l’ha fatto (o meglio, l’ha non fatta, quella punturina necessaria pure per rientrare in ufficio) perché è sinceramente convinta che il vaccino possa portare a conseguenze peggiori rispetto alla protezione contro un virus che circola oramai da anni e che ha ammazzato quasi sette milioni di persone nel mondo (il dato è quello ufficiale dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità). Dice che ne ha visti tanti di pazienti terrorizzati, che le chiedevano aiuto perché senza quella spunta verde sul qr-code avrebbero perso tutto, tanto per cominciare lo stipendio. Dice che è per questo che ha iniziato a firmare certificati di un’avvenuta vaccinazione che, in realtà, non era avvenuta punto. Al resto (stando a quanto trapela dall’inchiesta vicentina) ci pensa il passaparola.
E poi ci sono i controlli incrociati. E ci sono le verifiche della magistratura e del pm Gianni Pipeschi. E ci sono i numeri che non tornano: Grillone somministra 380 dosi ai propri assistiti, però risultano altre 340 pazienti che neanche sono iscritti alla sua ulss (l’unità locale sociosanitaria) di competenza e nella struttura di vaccinazioni “transitate” ne vengono segnalate troppe, una quantità sospetta. E ci sono artisti, poliziotti, farmacisti, imprenditori. Fino a ora, fino alla chiusura (ufficiale) delle indagini e fino a una lista di accuse, a vario titolo, che spaziano dal falso ideologico in atto pubblico al peculato su su fino alla corruzione. Rischiano il processo Madame e Giorgi e Grillone e gli altri 23: èvero, hanno venti giorni di tempo per depositare le memorie difensive e tentare di discolpasi (è la procedura), però la strada intrapresa dalla giustizia sembra segnata. Sembra quella della sbarra.
LO SFOGO
«Sono nata e cresciuta in una famiglia che, per vari motivi, ha iniziato a dubitare dei medici e delle misure della medicina tradizionale», aveva suggerito Madame, qualche mese fa, in quello sfogo social, «spingendosi cioè su ricerche alternative. Non solo non ho eseguito prontamente il vaccino del Covid, ma non ho altri vaccini». Poi una retromarcia: «Stavo prenotando un vaccino a Milano quando mia madre mi avvisa che l’avrei fatto con lei a Vicenza. Una volta arrivata capisco che la sua posizione non era cambiata, ma non glielo rimprovero. Noto che tutto ciò che mi dicevano i miei erano esattamente le teorie che sostenevano dei personaggi ignoranti in materia medica e chiaramente sopraffatti dalla paura. Al che mi sono spaventata e ho intuito di aver tenuto le orecchie tappate troppo a lungo». Pipeschi adesso contesta sia a Madame che a Giorgi il falso ideologico per aver ottenuto il green pass in modo illecito.