Andrea Purgatori, la rivelazione di Verdone: "Com'era l'ultima volta che l'ho visto"
Carlo Verdone e Andrea Purgatori erano amici. Si erano conosciuti "in modo casuale e naturale, come avviene nel mondo del cinema. Lo conobbi grazie a Marco Risi, il regista, poi nel corso degli anni ci siamo rivisti tante volte, abbiamo passato insieme cene e serate, più di una volta mi chiese interviste per il suo programma su La7", racconta l'attore in una intervista a Il Corriere della Sera. "A un certo punto, una decina di anni fa, lo individuai come la persona giusta per un piccolo ruolo in Posti in piedi in paradiso".
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Nel 2012 infatti il giornalista, morto ieri 19 luglio a 70 anni, dopo una malattia fulminante, ebbe una parte nel film di Verdone: "Andrea veniva al negozio per comprarsi il cinturone di Jim Morrison che io tenevo dentro una teca, era il 'marchio' del mio negozio di vinili e io non volevo darlo via", "era perfetto, la persona giusta: rappresentava un signore della mia età che viveva come me di nostalgia musicale ed era innamorato di quel cinturone. Mi offriva qualunque cifra e alla fine io - che avevo bisogno di soldi - cedevo alla sue insistite richieste. Andrea fu bravissimo, non sbagliò niente", prosegue l'attore e regista romano.
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Che qualche anno dopo, nel 2016, lo prese per L’abbiamo fatta grossa. "Mi piaceva la sua voce, rauca, forte, da grande fumatore, una voce molto radiofonica. Con i suoi dolcevita neri poi aveva anche il physique du rôle da regista teatrale. Davanti alla macchina da presa era spigliato, recitava con grande naturalezza, non aveva paura di niente". Verdone e Purgatori si erano incontrati poco tempo fa: "'Te devi riposa’: l’ultima volta che l’ho visto gli dissi proprio così, 'te devi riposa’. L’avevo visto troppo pallido, molto magro. Evidentemente c’era già qualcosa che non andava, la malattia stava già camminando. Ci mancherà, mancherà a tutti. Mi mancherà".