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Morte Andrea Purgatori, Sigfrido Ranucci: "Saranno caz*** loro"

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Un riconoscimento unanime: Andrea Purgatori raccoglie messaggi di cordoglio da tutti, dal mondo del giornalismo al mondo della tv, dai colleghi ai politici fino ai "semplici" telespettatori. Una vita, finita a 70 anni dopo una "breve, fulminante malattia", segnata dall'impegno di cronista e civile, per cercare di avvicinarsi alla verità di alcuni dei più grandi misteri italiani: gli anni di Piombo, le stragi di mafia, Ustica, Emanuela Orlandi e tanti, tanti altri casi. Cordoglio e commozione unanime, si diceva, con punte di emozione che talvolta vanno sopra le righe. 

 

 

 

"Da oggi mi sento più solo - scrive su Twitter Sigfrido Ranucci, conduttore di Report -. Ho perso un amico e un grandissimo giornalista d'inchiesta: Andrea Purgatori. Senza il suo coraggio, senza le sue qualità molte nefandezze sarebbero rimaste oscure. Ci ritroveremo da qualche parte, sono sicuro. E saranno caz***i loro!! Riposa in pace". 

 

 

 


Più sobrie, per così dire, le parole di tanti altri protagonisti del giornalismo italiano.  "Coraggioso e acuto. Rigoroso e appassionato. Un innamorato del giornalismo. La scomparsa di Andrea Purgatori ci lascia attoniti, orfani di lui e del suo sguardo", scrive Alessio Lasta di Piazzapulita. Per l'attore e regista Giulio Cavalli Purgatori "è stato un gigante che ha avuto la lucidità di temere sempre ciò che sembra vero e invece non lo è. Un maestro per chi non vuole cedere nella tentazione di scegliere l'accomodamento come stile". L'ex direttore di Repubblica Ezio Mauro: "Ciao a Andrea Purgatori, il giornalismo per conoscere e capire". Commossa Gaia Tortora, collega del TgLa7: "Ciao Andrea. Un dolore enorme. Troppo presto. Ingiusto. Ti voglio bene".

 

 

 

Secondo Nello Scavo Purgatori "ci hai insegnato. Soprattutto a non mollare mai a costo e sapendo di sbattere continuamente contro 'il muro di gomma'. Che prima o poi cadrà. "Il pezzo migliore, la storia più grande, la sceneggiatura più incredibile, come i fuoriclasse veri, se l’è tenuto per sé - lo saluta Federico Ruffo di Mi manda Rai 3 -. Forse un giorno. Questo mestiere non sarebbe stato lo stesso senza Andrea Purgatori. Se ne va il migliore di tutti. Leviamoci il cappello". Al coro si unisce anche Augusto Minzolini, direttore del Giornale: "Sono davvero addolorato per la scomparsa di Andrea Purgatori. Persona seria con dentro la passione del mestiere motivo per cui anche quando non eri d’accordo con lui (raramente) ti suscitava il desiderio di un dialogo, di un confronto. Davvero pochi quelli come lui".

 

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