Filippo Facci, la Rai si arrende al soviet: cosa c'è dietro la decisione
Dovevano essere I Facci Vostri ma rimarranno I Fatti Vostri, fino al Tg2 delle 13. I Fatti Vostri, storica trasmissione prima del telegiornale, verrà prolungata di un quarto d’ora per coprire il buco lasciato dai Facci Vostri, lo spazio quotidiano che da settembre avrebbe dovuto condurre il collega di Libero Filippo Facci ma che la Rai ieri con molto poco coraggio ha scelto di cancellare. La decisione, si legge nella nota di Viale Mazzini, è stata presa dall’amministratore delegato Roberto Sergio, «informata la presidente Marinella Soldi, d’intesa con il direttore dell’Approfondimento Paolo Corsini e, per i profili di sua competenza, il direttore generale Giampaolo Rossi». Secondo l’agenzia di stampa LaPresse la decisione era già stata presa l’8 luglio, il giorno in cui la sinistra si era scagliata contro Facci per l’articolo su Libero che parlava del caso del figlio minore di Ignazio La Russa, e della presunta vittima di violenza sessuale. Questa la frase incriminata: «Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa».
Filippo Facci, arriva la decisione della Rai: "Il programma non ci sarà"
VELENO DEM
Tra le prime a commentare, ieri, la dem Laura Boldrini: «L’unica cosa che doveva fare la Rai l’ha fatta. È stato assolutamente giusto. Più volte Facci si è esposto in maniera sessista e misogina. Chi offende le donne non può avere posto in Rai». Attacchi strumentali, spesso falsi come quello di un altro Dem, Sandro Ruotolo, come riportiamo nella pagina a fianco. Esulta anche la grillina Barbara Floridia, presidente della commissione di Vigilanza Rai: «Si tratta di un messaggio importante e positivo che l’azienda manda all’opinione pubblica anche visto l’impatto che la vicenda ha avuto e su cui io stessa ho ritenuto di prendere posizione nei giorni scorsi». Ognuno si appunta sul petto la medaglia, ma è una patacca di latta. Ancora, Floridia: «Il rispetto per le persone, la parità di genere e la lotta al sessismo sono princìpi che vengono prima di ogni altra cosa e su cui la Rai non poteva e non può derogare in nessun caso». Se ne esce così, il capogruppo al Senato di Verdi e Sinistra, Giuseppe De Cristofaro, che preside il gruppo (fritto) Misto, e pure lui fa parte della commissione di Vigilanza Rai: «Apprendiamo con soddisfazione la decisione di non mandare in onda la striscia quotidiana dell’editorialista di Libero Filippo Facci. I suoi commenti sul caso La Russa Junior erano incompatibili con il servizio pubblico radiotelevisivo». De Cristofaro rilancia: «Nel prossimo contratto di servizio come Alleanza Verdi e Sinistra proporremo emendamenti per una Rai inclusiva, attenta alle opportunità, alla lotta alla violenza di genere, al sessismo. Su Facci ha prevalso il buonsenso». E se lo dice Peppe De Cristofaro...
"Una inspiegabile porcheria": Michele Serra insulta Pino Insegno, senza vergogna
Intanto Facci risponde su Twitter ai follower: «Se avessi saputo come sarebbe andata, avresti scritto lo stesso articolo?». «Sì». Facci pubblica una foto di lui al mare. Tutti pensano che sia davvero in spiaggia (anche alcuni giornali), i gruppi di utenti armati e disarmanti della sinistra gli puntano il dito addosso (a luglio in effetti è una vergogna stare in spiaggia), ma in realtà la foto è del 2008. Gli odiatori lo provocano. Lui li sfotte. «Ora ti tocca vivere secondo i tuoi mezzi reali come tutti». «Coi miei mezzi tu campi trenta vite». Molti altri lo incoraggiano e criticano la Rai.
"L'ingrediente fondamentale per fare tv": altra frignata del "martire" Fabio Fazio
DIMENTICANZE
Irrompe il Codacons, l’associazione che difende i consumatori e che stavolta si spinge oltre: «Da subito abbiamo dimostrato la nostra contrarietà per la scelta della rete di affidare un programma a Facci, dopo le affermazioni pericolose e diseducative sul caso della presunta violenza ai danni di una ragazza. Frasi e comportamenti che sembrano rendere Facci incompatibile con gli obblighi e i doveri del servizio pubblico, e per tale motivo non possiamo che approvare la decisione della Rai di cancellare dal palinsesto la trasmissione che, lo ricordiamo, sarebbe stata finanziata dal canone». Andiamo avanti. La sinistra sbraita e finge di dimenticare gli insulti di Saviano alla Meloni, sempre sulla Rai. Saviano le ha dato della «bastarda». Nessuno a sinistra ha chiesto la testa di Saviano. Libero l’ha evidenziato subito. A sinistra nessuno ha risposto. Peccato, ci saremmo divertiti. Resta il fatto che la Rai è ancora roba di Pd e compagni vari.