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Gianni Morandi, il figlio confessa: "In analisi per il cognome. Ho anche pensato di..."

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Negli ultimi giorni si è parlato di Marco Morandi, figlio di Gianni Morandi, per una porcheria avvenuta sui social: padre e figlio hanno pubblicato una foto insieme e Marco è stato insultato e dileggiato. Perché mai? Perché secondo i soliti idioti sembrerebbe più vecchio del padre. Miserie, certo, che però gli hanno fatto male.

Così ora Marco parla con il Corriere della Sera, in un'intervista a tratti ironica ma anche molto profonda. Quando gli chiedono, a lui brizzolato, perché non si tinga i capelli risponde: "Mah, a me avevano detto che il brizzolato funzionava. Scherzi a parte, sono sulla soglia dei 50 anni, come devo sembrare? Poi ci sono miracoli e altre cose, ognuno sceglie. Io voglio apparire nature", taglia corto.

Quando gli ricordano che papà Gianni, a 78 anni, sembra un ragazzino lui risponde: "E se non bastasse lui, c’è pure mia madre. Ma io sono stato il primo a dirmi davanti allo specchio: Mannaggia, ora sembro più vecchio di papà. Sul serio: è stato il primo pensiero". 

 

Una figura ingombrante, quella del padre? "Avere un cognome come Morandi non è stata un’agevolazione. Ho dovuto fare un percorso personale", spiega rivelando di essere andato in analisi. "Immagino succeda a tutti quelli nella mia condizione, perché il continuo confronto è inevitabile, c’è un pregiudizio costante. È capitato anche a me quando ho incontrato il figlio di un artista: lì ho capito tante cose, è stato utile", ammette Marco con onestà.

Infine, svela: "Se ho mai pensato di cambiare cognome? Forse solo per un attimo. Poi ho capito che non sarebbe servito a nulla: il vero lavoro dovevo farlo su di me. L’analisi mi ha aiutato molto", conclude Marco Morandi.

 

 

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