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Beatrice Venezi "non la vogliamo": cacciata perché di destra?

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Daniele Priori
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Una petizione per rovinare il Capodanno 2024 di Beatrice Venezi. Accusata addirittura di essere una neofascista. Succede a Nizza, dove il maestro, direttrice d’orchestra italiana tra le più stimate in Europa, è stata chiamata a dirigere il concerto del prossimo primo dell’anno. Cosa che non è andata giù a un gruppo di associazioni antifasciste riunite nel collettivo “Touscitoyens06”. Contro la Venezi le associazioni di gruppettari d’Oltralpe hanno stilato una serie di capi d’accusa che la renderebbero persona (a loro) non gradita. Tra le colpe ascritte alla musicista, in primis c’è quella di essere «vicina al presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni come consigliere musicale». Ruolo sul quale, peraltro, proprio poche settimane fa, parlando con Libero, il maestro Venezi ci aveva tenuto a sottolineare la natura non politica di quella che è una «consulenza tecnica». Tuttavia tanto è bastato ai gruppi di opposizione (ovviamente di estrema sinistra) per lanciare una petizione nella quale manifestare con forza la loro «opposizione all’arrivo di un direttore d’orchestra neofascista», rivolgendo il loro appello direttamente al sindaco di Nizza, Christian Estrosi, esponente del partito del presidente Macron, e al direttore generale dell’Opera con la richiesta di cancellare l’evento.

«Ricordiamo», si legge nel documento «le posizioni politiche e intellettuali assunte da Beatrice Venezi. Molto presente sui media italiani, ha partecipato alla convention del partito di estrema destra Fratelli d’Italia nel maggio 2022 e ci tiene a dare la massima visibilità possibile all’ideologia che difende, sfruttando per questo la sua notorietà di direttrice d’orchestra. In un contesto di banalizzazione dell’estrema destra e del fascismo, l’invito rivolto alla signora Venezi a Nizza costituisce un gesto politico che contestiamo e denunciamo con forza. Il Comune di Nizza non deve, sotto la copertura di un evento artistico e sfruttando l’Opéra de Nice, dare un assegno in bianco al neofascismo italiano. Chiediamo espressamente», conclude la petizione «al direttore Generale dell’Opera Nice Côte d’Azur e al sindaco di Nizza di annullare l’invito rivolto a Béatrice Venezi». 

 


LA FATWA
Una sorta di fatwa, insomma, che non ammette mezze misure. Che il clima sia caldo in Francia nei riguardi della direttrice d’orchestra italiana, d’altra parte, è cosa nota. Già nello scorso mese di aprile, infatti, Venezi è stata oggetto di proteste per l’invito all’opera di Limoges. Tra le istituzioni d’Oltralpe chiamate in causa, la prima reazione è arrivata proprio da colui che è maggiormente coinvolto nella designazione della musicista italiana, il direttore generale dell’Opéra de Nice, Bertrand Rossi, il quale ha affermato che «la musica ha il potere di trascendere le divisioni e riunire le persone attorno a un’esperienza comune. È essenziale separare l’arte dalla politica» ha proseguito il manager francese. «Come istituzione culturale, il nostro ruolo è promuovere la libera espressione artistica e creare un ambiente in cui tutti possano sentirsi a proprio agio e rispettati, indipendentemente dalle loro appartenenze politiche», ha aggiunto, ricordando anche che la Venezi, «talentuosa direttrice d’orchestra di fama internazionale», era già stata accolta a Nizza per un concerto nel 2022. Il maestro Venezi, da parte sua, utilizzando il suo account social, al diffondersi della notizia della petizione, ha voluto in qualche modo rispondere alle polemiche, rilanciando su Instagram il sondaggio creato dall’account “Dì la tua” (che quotidianamente esorta i followers a schierarsi su diversi temi di attualità), sul quale si invitavano gli utenti a scegliere due alternative sulla querelle scatenatasi su di lei: «Giusto così» o «Che teste di ca...»?

Lo stesso account rilanciato dalla Venezi ha postato poi la scritta «solidarietà per Beatrice Venezi», invitando i followers a scrivere alla pianista per esprimerle la propria vicinanza. Al fianco del maestro Venezi si è schierato lo stato maggiore di Fratelli d’Italia. «La sua presenza in Francia è simbolo dell’amicizia tra i governi delle due nazioni. Le proteste contro di lei sono grottesche e surreali», ha dichiarato il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone. Di «canea ululante di estrema sinistra» ha parlato invece il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro delle Vedove. «Nel panorama frastagliato e disarticolato del fronte delle sinistre europee resiste un minimo comun denominatore: la violenza e la tracotanza culturale. Beatrice Venezi non avrebbe diritto a dirigere l’orchestra sinfonica di Nizza per il concerto di Capodanno, perché donna di destra» ha tuonato l’esponente del partito della Meloni, manifestando «solidarietà incondizionata» al maestro Venezi «le cui qualità artistiche sono universalmente riconosciute. Sono sicuro», ha concluso Delmastro «che la sua arte sommergerà la schiuma livorosa della solita estrema sinistra antidemocratica e violenta».

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