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Gina Lollobrigida, cosa hanno trovato in valigia: "Mai avrei immaginato"

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Nove valigie rinvenute. Ma non nove valigie qualsiasi, bensì quelle contenenti gli stornelli inediti di Gina Lollobrigida. "Alla fine degli anni Sessanta, quando papà si trasferì in una casa più piccola, riempì quella cantina in maniera inverosimile di tutte quelle cose da cui non voleva separarsi. Ignoravo cosa ci fosse in quegli scatoloni e in quelle valigie e, probabilmente, il tempo e l’oblio avrebbero fatto il loro corso se impellenti esigenze di spazio non mi avessero costretto ad aprire quella porta e a confrontarmi con quella montagna di roba - racconta a Repubblica Paolo Francisci, figlio del regista –. Su cantine e fienili abbandonati che conservano tesori protetti dalla polvere e dal tempo c’è una vastissima letteratura, ma mai avrei immaginato che un’avventura del genere sarebbe accaduta proprio a me". 

 

 

In fondo alla cantina, ecco le nove valigie. Al loro interno una trentina di scatole metalliche rotonde. Pellicole 35 millimetri. Pellicole che rappresentano le prime prove cinematografiche della Lollo nazionale: tre film – canzone inediti, tre videoclip dell’epoca girati da Pietro Francisci e ispirati a due celeberrimi classici napoletani come ’O sole mio! e ’Na sera ’e maggio e di una Stornellata romana.

 

 

Per l'occasione verranno presentati al festival Il Cinema Ritrovato di Bologna, nei riadattamenti per l'estero del progetto espositivo I mondi di Gina, mostra dedicata all'artista e promossa da Ministero della Cultura con Archivio Luce Cinecittà.

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