Rai, Bottura e la Aprile non confermati: "Comunisti ideologici..."
Altro colpo alla Rai "de sinistra". Viale Mazzini ha deciso di chiudere senza preavviso Forrest, programma di Rai Radio 1 condotto da Luca Bottura, giornalista della Stampa ed ex Repubblica, e da Marianna Aprile, che sta per tornare su La7 con In Onda Estate in coppia con Luca Telese. Due conduttori non certo riconducibili all'area della maggioranza. Anzi, Bottura è smaccatamente e orgogliosamente anti-salviniano e anti-meloniano. La decisione è stata accolta con molta delusione dalla Aprile, che ha comunicato la notizia su Instagram e poi, al Corriere della Sera, spiega: "Il programma andava bene, motivazioni di ascolti o di costi proprio non ne vedo. Credo sia una legittima quanto molto opinabile scelta editoriale che lascia intravedere da un lato la volontà di presidiare anche l’ultimo spazietto che si ritiene erroneamente occupato dalla parte avversa, dall’altro una grave mancanza di rispetto per l’azienda".
Il contratto di Aprile e Bottura scadeva il 30 giugno, quindi sarebbe non corretto parlare di cacciata. I due giornalisti avevano chiesto, invano, di incontrare il neo-direttore Francesco Pionati nei giorni scorsi, proprio per discutere dell'eventuale prolungamento del rapporto lavorativo. "Come gli altri anni con gli altri direttori ci aspettavamo che ci dicessero se saremmo stati riconfermati o meno — racconta sempre la Aprile —. A un certo punto, visto che non ci dicevano nulla, abbiamo chiesto un appuntamento con Pionati tramite la sua segreteria: è stato fissato per il 28 giugno e il giorno dopo è stato annullato. Avrebbero dovuto farci sapere la nuova data, ma nessuno ci ha mai più contattati, nonostante le nostre richieste formali, anche molto insistenti. Il 29, un giorno prima della fine della trasmissione, io e Luca abbiamo mandato una mail alla direzione chiedendo cosa avremmo dovuto dire agli ascoltatori, ai collaboratori, alla regista e non abbiamo mai avuto risposta. Intanto, i canali informali già dicevano che non saremmo stati riconfermati, quindi abbiamo salutato tutti".
"La chiamavamo Rai pride perché c’era ogni giorno l’intenzione precisa di ospitare le varie risorse interne e i corrispondenti Rai nel mondo - descrive così il clima all'interno del programma la ormai ex conduttrice -. Quella che è tacciata come trasmissione 'dei comunisti ideologici' teneva accesa la Rai sulla Rai". "È legittimo che i nuovi direttori mettano mano alla linea editoriale - sottolinea la Aprile -, il problema è che il programma andava bene e noi eravamo tranquilli del nostro lavoro, avevamo invitato veramente tutti. Quelli della attuale maggioranza per un po’ ci sono venuti, poi hanno smesso, anche con motivazioni risibili".
Su Twitter è arrivato il commento di Andrea Vianello: "Grazie a Forrest e a tutta la squadra di Milano, Bologna e Roma. È stato un privilegio, e un vero divertimento, averli con me in queste due stagioni a Radio 1 Rai. Ironia e profondità sono cose rare. A volte uniche. Buon vento a tutti noi". Replica di Bottura? "A te, diretùr. Schiena dritta e pedalare".