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Il Baffo dal Del Debbio, "meglio di Lady Ong Giorgia Linardi"

Claudio Brigliadori
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Il più impensabile testimone oculare del dramma dell'immigrazione. Per una volta Roberto da Crema, il più famoso “Baffo” della tv italiana (sì, anche più del baffo di Tom Selleck alias Magnum P.I.), quello delle televendite urlate (anzi aspirate, causa cronica e assai scenografica mancanza di ossigeno nell’annuncio), si fa serio e in studio da Paolo Del Debbio, a Dritto e rovescio su Rete 4, racconta con voce tremante e occhi lucidi quanto ha visto di persona nelle acque del Mediterraneo, alle porte dell’Italia.

 

 

 

«Essere lì e vivere queste cose, non voglio fare il patetico, aldilà di tanti discorsi giusti da una parte e dall'altra, ti trovi a vivere una situazione disperata», premette commosso, raccontando di essersi imbattuto in un barchino di migranti durante una battuta di pesca. «Non sai cosa fare, a 200 metri dalla costa, stai pescando, senti gente che ti chiama... La cosa triste è che loro alzano bambini di 2, 3 anni e ti chiamano dicendo Help, chiedendo aiuto. Ti senti impotente e ti viene il pianto dentro, non ti chiedi come e perché sono lì, vedi le persone su una barca con un secchio con un po’ d’acqua...».

 

 

 

Parole che riecheggiano quelle pronunciate poche ore prima da monsignor Zuppi, cardinale e presidente della Cei, che ha invocato un’Europa più giusta, in grado di garantire «flussi che siano corridoi umanitari e corridoi di lavoro, corridoi universitari, ricongiungimenti familiari che garantiscono futuro e stabilità, l’adozione di persone che cercano solo qualcuno che dia fiducia e opportunità». Triste a dirsi, ma probabilmente sul tema ha più forza una voce apolitica come quella del Baffo rispetto a decine di interventi di politici pro-accoglienza o portavoce delle Ong. 

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