Donatella Rettore: "Credo in Giorgia Meloni"? Insulti, minacce e sfregi
Donatella Rettore finisce nella bufera per aver detto una sola frase: "Credo in Giorgia Meloni". Qui la storia si ripete alla velocità della luce: il caso Arisa di nuovo al centro della scena con una cantante messa nel mirino solo perché di fatto ha espresso un giudizio positivo sul presidente del Consiglio. E la "location" per dichiarare la propria fiducia alla Meloni è sempre la stessa: lo studio de "La Confessione" di Peter Gomez. Sono bastate queste poche parole per scatenare una vera e propria ondata di indignazione da parte dei rosiconi di sinistra che montano le tende sui social: "Giorgia Meloni? Spero che faccia del suo meglio e che si dia da fare per far rinascere questa Italia perché hanno bisogno di crederci ancora". Finita qui? Neanche per sogno.
La Rettore ha aggiunto: "Siccome lei ha vinto e ha questo potere in mano, io tifo per l’Italia". E ancora: "Sono italiana e non sono così masochista da tifare contro la Meloni - ha sottolineato Donatella Rettore -. Spero che faccia del suo meglio e che si dia da fare per far rinascere questa Italia perché gli italiani hanno bisogno di crederci ancora, sennò se ne vanno via tutti".
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E ancora: "Tanti amici miei che hanno studiato e si sono laureati e si sono realizzati in America, in Germania e in Inghilterra, e noi abbiamo perso tantissimi cervelli. E allora in questo senso io dico forza Giorgia Meloni, visto che sei al potere datti da fare e fai rinascere rinascere questa Italia perché gli italiani hanno bisogno di crederci ancora. Noi vogliamo vedere questa nuova primavera". E sui social scatta la bufera: "Io non riesco a stupirmi più di nessuno se casualmente e proprio adesso sale sul carro della Meloni figuriamoci di Donatella Rettore", è la prima bordata. E ancora: "Nella metà anni '90 Rettore e Fiordaliso erano nel cast del comizio spettacolo di Santanchè candidata alle regionali in Lombardia. Non mi meraviglia", si legge sui social. Poi il solito insulto per sminuire chi la pensa diversamente: "Rettore un'altra che sale sul carro del vincitore". Solita storia, a sinistra non digeriscono proprio chi ha una opinione diversa sulla politica di casa nostra.
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