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Nicola Piovani, la lezione alla sinistra: "Niente fascismo e La Russa..."

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Nicola Piovani, proprio sulle colonne de La Stampa, il giornale diretto da Massimo Giannini, che parla sempre di pericolo fascista, dà una bella lezione alla sinistra. Alla domanda "Che giudizio dà di Giorgia Meloni?", infatti, il maestro risponde: "Chi vince democraticamente le elezioni, raccogliendo consenso personale, ha il diritto-dovere di governare secondo il proprio programma elettorale e di scegliere i suoi collaboratori, contando su una maggioranza parlamentare robusta".

 

 

E ancora: "Per vedere i frutti di un governo bisogna aspettare, ci vuole tempo: e allora aspettiamo. (A Roma stiamo fiduciosamente aspettando anche i frutti del lavoro del nuovo sindaco). Io, si sa, ho idee lontanissime da quelle dichiarate dalla presidente in carica, ma non è certo la prima volta che mi capita", prosegue Nicola Piovani. "Di alcuni politici mi piacciono poco le parole, ma, ancor di più, mi inquieta la musica del loro parlare".

 

 

Dunque nessun pericolo fascista, aggiunge il maestro: "Più che i governanti fascisti, mi preoccupano i governanti orecchianti". E su Ignazio La Russa, conclude Piovani, "non devo promuoverlo io, l'ha promosso il parlamento italiano che lo ha votato. Come ci spiegò il giorno della sua elezione Liliana Segre, la Resistenza si è fatta anche perché potesse accadere questo, il verdetto delle urne è sacro, e va rispettato. Continuando naturalmente ognuno di noi a esprimere e proteggere le proprie idee". E le sue sono "radicalmente cristiano-socialiste. Può chiamarle serenamente di sinistra".

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