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Claudio Lippi, bomba e veleno di Repubblica: "Come si è rovinato"

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Claudio Lippi finisce nel mirino di Repubblica che in un articolo firmato da Filippo Ceccarelli, "Lippi e la sindrome del 'chiagni e fotti", fa a pezzi il presentatore. "Cosa non si fa per un programma in Rai! Se poi sono due l’affaire Lippi insegna che si può perdere non solo la testa, ma anche gli stessi vagheggiatissimi programmi. Anche per questo, in tutta onestà, è difficile considerare il cupio dissolvi del 78enne conduttore come un riflesso dell’odierna congiuntura", scrive Ceccarelli.

 

 

"Eppure c’è evidentemente qualcosa che l’ha spinto a sfogarsi. Un’aria di resa dei conti in Rai e una certa voracità fuori controllo. A parte la girandola nei tg e nelle misteriose direzioni, colpisce l’automatismo per cui Lippi si sentiva investito da una missione purificatrice; così come risalta l’immediato nesso di causa ed effetto che porterà Pino Insegno, presentatore tolkeniano con tanto di baciamano della premier, a scalzare Insinna dagli agognati Pacchi", attacca ancora Repubblica. "Secondo gli stessi codici s’intende che Montesano, cacciato da Ballando per via della maglietta della Decima Mas, dovrà essere prima o poi risarcito; mentre il solo fatto che Arisa abbia riconosciuto delle qualità a Meloni le è valsa già una mezza candidatura a Sanremo". 

 

 

Peccato che Lippi abbia respinto le accuse sul fatto di aver usato toni accesi con cui avrebbe attaccato la Rai. Ma soprattutto smentisce quel "farabutto" rivolto a Fabio Fazio che a suo dire gli sarebbe stato messo in bocca impropriamente. E in una nota all'Ansa Lippi spiega così quanto accaduto: "Il giornalista che ha riportato quella frase ha scritto un articolo farneticante fondato su false affermazioni inaccettabili. Non mi riconosco nelle affermazioni che mi sono state attribuite: non userei la parola farabutto neanche per il mio nemico più acerrimo e difendo la libertà di scelta sessuale". 

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