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Fiorello, retroscena: ecco il suo vero ruolo in Rai

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Daniele Priori
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Una rivoluzione catodica val bene un po’ di caos e qualche protesta da parte dei placidi residenti di Roma Nord. «Il 9 giugno sarà il 25 Aprile di via Asiago, i condomini festeggeranno la Liberazione», ha esordito ieri Fiorello aprendo la quart’ultima puntata di una prima stagione che dire trionfale è poco. E si concluderà, dicono le voci, con l’unico superospite che non si è ancora svegliato all’alba per Fiorello: Marco Mengoni. Che dovrebbe arrivare, buon ultimo, a celebrare in chiusura il talento più rivoluzionario della televisione italiana. Già noto come l’inventore del varietà televisivo alle 7 del mattino. Un unicum pare solo italiano.

La giustificazione, quindi, scatta automatica e inevitabile. Proprio come tutte le volte che Fiorello si è messo, ridendo sotto i baffi, nei panni del garante (o del grillo parlante) di Mamma Rai in preda ai suoi corsi, ricorsi e alle mille contorsioni dettate dai passaggi politici bollenti. Fiorello con una battuta ha saputo sbollire tutto o quasi. Di tanto in tanto accogliendo la telefonata riparatrice del nuovo ad, Roberto Sergio intervenuto in diretta per smentire, confermare o sghignazzare alle battute imprevedibili del mattatore.

STUDIO A VETRATA
Ultime le boutade su Sanremo e sull’irritazione vera, presunte o verosimile di Amadeus con la nuova governance. Che ora, sempre nella persona del serafico Sergio, dovrà partecipare, magari di persona alle riunioni di condominio degli eleganti palazzi del Quartiere Delle Vittorie. Ovvero gli immobili che insistono in via Asiago e dintorni, da oltre sei mesi divenuta sede stabile del glass, lo studio a vetrata dentro, fuori e sopra il quale va in onda dallo scorso mese di novembre Viva Rai 2, l’ultimo capolavoro col quale Fiorello è riuscito a ribaltare i palinsesti della Rai e ogni possibile gerarchia. Ma a Fiore Re Mida tanto, si sa, riesce tutto.

 

Persino dettare lui gli orari ai suoi follower con dirette Instagram antelucane, alle 5 del mattino, quando via social va in onda la colazione-preview al “bar di Guerre Stellari”, ovvero quella Caffetteria Montello 12 dove il minimondo di Fiorello fa la propria prima riunione. È un cornetto con lui porta bene. Lo sanno i cantanti, praticamente tutti quelli più in voga, arrivati a esibirsi sul tetto del glass, seguiti da fan mattinieri capaci, come quelli della Pausini, di arrivare persino alle 3 di notte e orinare negli androni. Denunciano ancora i residenti. Gli unici ad essere scontenti e sconvolti negativamente dal più grande spettacolo dopo il big bang. Tutti gli altri, quelli che non arrivano fisicamente nella capitale, mettono la sveglia e si vestono, fanno colazione e doccia col sottofondo quotidiano immancabile di Viva Rai 2. Ovvero la rivoluzione delle albe di Mamma Rai. Con il Cavallo di viale Mazzini che, miracolosamente, dopo essere stato morente per millenni è resuscitato.

IMPROBABILE MATTINIERO
Anzi è divenuto pure lui un improbabile mattiniero. Tanto da far imbizzarrire quei seminottambuli di Uno Mattina che lo lo share tra le 7 e le 8 ce l’avevano consolidato da trent’anni, proprio come l’immarcescibile sigla. In collaborazione con il Tg1. Ma la rivoluzione è la rivoluzione. E Fiorello sa farle tra le tre pareti di un teatro (vero o figurato, in uno studio tv, alla radio o... nel glass) sempre a favore di un pubblico plaudente e ridente (di sera) ma anche svegliato di soprassalto all’alba. La Maggioni, ex “generalessa” del Tg1, aveva intuito tutto, anche il rischio di un Fiore in quella fascia così inedita. E ha provato, coi suoi prodi unomattinieri, a mettere il bastone fra le ruote di Rosario, sbarrandogli le porte di RaiUno. Perdendo però lo stesso. 

 

Favorendo involontariamente anche la resurrezione dell’ audience di RaiDue. Con buona pace del nuovo direttore del Tg, Gian Marco Chiocci. La cui prima impresa non sarà rinnovare lo studio o la grafica del Tg1 delle 20. Ma trovare l’anti Fiorello, a base di caffeina, capace di risollevare le sorti del tg delle 8 di mattina. Quando la gente, stufa delle brutte notizie, preferisce risvegliarsi ridendo. Arrivederci a presto, Fiore. Non fare scherzi.

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