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Orietta Berti, "il sesso a 80 anni": la rivelazione intima sul marito Osvaldo

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Il sesso, la fabbrica, il convento, i giovani di cui si circonda. Orietta Berti per festeggiare il suo ottantesimo compleanno si racconta. Sul Corriere della Sera è uscita una lunga intervista firmata da Chiara Maffioletti, nella quale la cantante ha parlato al futuro non lesinando passaggi inediti della sua vita. Come il suo rapporto con il marito Osvaldo, il primo e unico uomo della sua vita. "Quando ho fatto la serie Quelle brave ragazze", rivela, "Sandra Milo mi raccontava della sua vita molto piena di amori, meravigliandosi che io avessi avuto un solo uomo. Che peccato, non sai cosa ti sei persa, mi aveva detto", racconta Orietta Berti che non ha mai sentito il bisogno di tradirlo, anche perché, puntualizza "penso che sia una gran fatica nascondere le scappatelle: tutti quelli che lo fanno mi sembrano degli 007, che impegno...". Fatto sta che è sposata felicemente con Osvaldo da 56 anni nonostante la nonna le disse, ai tempi, di non dargli troppa corda perché era molto magro: “Mi sa che non è sano”.

 

 

 

 

Nessun rammarico dunque, se non quello di aver iniziato a fare la cantante per fare un piacere al papà senza che lui vedesse che ci ero riuscita. Fu il padre infatti a farla studiare e a portarla nelle varie case discografiche, ma morì troppo presto. "Mia mamma era una donna pratica, gestiva la pesa comunale. Lei non credeva in questa strada, così mi fece frequentare un corso per stilisti, visto che nelle nostre zone c’era il boom delle case di abbigliamento. Pensavo che quella sarebbe stata la mia vita, solo che dopo un anno Giorgio Calabrese, non sentendo più mie notizie, si interessò e chiamò il bar del paese, perché noi non avevamo il telefono". “Perché non ti sei più fatta sentire? I provini sono andati bene”, disse l'autore-talent scout. La giovane Ornella gli spiegò che mamma non voleva più che facesse quel lavoro e lui il giorno dopo si fece trovare a Cavriago e la convinse a non mandarla in fabbrica, dove nel frattempo aveva trovato un posto. "Ma mia mamma in città da sola non voleva farmi stare, così mi misero in un pensionato di suore: ci ho vissuto tre mesi, tornando a casa sabato e domenica. Grazie alla caparbietà di Calabrese mi proposero di cantare in italiano i brani di Suor Sorriso. Io non volevo fare la suorina ma accettai solo perché mi dissero che se lo avessi fatto mi avrebbero fatto cantare a Un disco per l’estate. Comunque le canzoni di Suor Sorriso ebbero un grande successo, soprattutto in Vaticano". 

 

 

 

Quanto ai giovani Orietta Berti è sempre all'ascolto delle proposte che arrivano da loro: sono loro che mi spingono a fare cose diverse: "La copertina del mio cofanetto, La vita è un film, me l’ha fatta un ragazzo di Bologna mettendo la mia faccia al posto di quella dell’imperatrice d’Austria del quadro di Rubens. Una giovane editor mi ha proposto di fare il libro di ricette, altre le realizzo con due blogger nel format Una ricetta con Orietta. E dei ragazzi di Reggio Calabria hanno chiesto di fare delle cover dei telefonini con le mie immagini". Con alcuni ha anche stretto un bel rapporto di amicizia.  "Achille Lauro mi dice: Non mi chiami mai. È gentile, mi manda sempre i regali, da poco la sua linea di trucchi... ho usato anche qualcuno dei suoi ombretti fosforescenti e poi i brillantini che sugli occhi non guastano mai. Anche Fedez mi ha mandato i suoi smalti tutti colorati, bellissimi, io mi azzardo a metterli, tipo quello verde pistacchio, ma mio marito mi dice di toglierli perché non ho le mani lunghissime, da mettere in risalto".

 

 

 

 

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