Sabina Guzzanti e la confidenza su D'Alema: "Ci misero assieme e..."
Spazio ai ricordi per Sabina Guzzanti. A quasi sessant'anni la comica torna sulle imitazioni cult e sui programmi che l'hanno vista "censurata". "Io le imitazioni in passato le ho fatte perché dovevo lavorare, mica sono stata sempre convinta di saperle fare - confessa -. Tutto cominciò con Rita Levi Montalcini. Ero in cucina, la sentii alla tv e cominciai a fare la sua voce. Il mio compagno di allora arrivò con gli occhi spalancati e disse: 'Ma sei uguale'. E così cominciai".
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Memorabile l'imitazione di Massimo D'Alema. "Una volta ci misero assieme nello stesso studio televisivo - racconta sulle colonne del Corriere della Sera -, stette al gioco, abbozzò un sorriso ma mi ricordo il colore della sua faccia: livida". D'altronde la Guzzanti lo dipingeva come "un narciso senza rimedio". Ma Sabina non è l'unica comica in famiglia. Come lei anche i fratelli Caterina e Corrado. Tra i tre il rapporto "è molto buono, siamo molto legati. Quando ci ritroviamo — e avviene abbastanza spesso — a casa, succede una cosa curiosa: ci mettiamo a parlare in un modo tutto nostro, una specie di lingua segreta, velocissima, a scatti. La capiamo solo noi, una questione di vibrazioni. E poi scoppiamo a ridere come tre matti".
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La verve comica di famiglia non è casuale per Sabina. "La comicità - afferma - è spesso una reazione alla sofferenza". Magari a quell'infanzia complessa citata da lei stessa: "Mamma e papà andavano ancora all’università quando siamo nati io e Corrado. Giovanissimi... Il loro è stato un rapporto burrascoso, si sono separati più volte e questo ha preso molta della loro attenzione che, dunque, non è arrivata a noi. Ma ci sono state anche cose belle".