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Fabio Fazio, addio Rai e va a Discovery? "Accordo raggiunto", chi lo segue

Daniele Priori
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Fabio Fazio saluta la Rai. Direzione Discovery, ovvero il canale Nove. Dove da tempo è già passato il satiro Crozza. Che nel conterraneo Fazio troverà un fratello decisamente di peso se, come si dice con sempre maggiore certezza, a traslocare sul nono canale del telecomando sarà l’intero carrozzone di Che tempo che fa, una autentica corazzata, insomma, in partenza da Viale Mazzini. I cui talent appartengono quasi tutti alla scuderia di Beppe Caschetto, da più di qualche anno accreditato come uno dei maggiori manager della tv italiana. Caschetto ora, evidentemente, a cambio di governo avvenuto, si appresta a dar vita, tra La7 e il Nove, alla trincea televisiva dell’opposizione.

La sfida dei palinsesti della prossima stagione in casa Rai vede insomma cadere la prima testa coronata. Un cambio che rappresenta in realtà il simbolo della fine di un’epoca. La notizia dell’addio, confermata nella serata di ieri, dovrebbe essere ufficializzata a giorni. Lunedì infatti i vertici Rai, rinnovati con gli arrivi dei nuovi dirigenti, saranno chiamati a prendere le prime decisioni e in discussione c’è proprio il risiko sui palinsesti dei quali da tempo si discute.

Che tempo che fa, contenitore serale d’élite del fine settimana della Rai, ha compiuto proprio quest’anno venti primavere. E i telespettatori nel corso di due decenni hanno visto il suo paterno (e un po’ pretesco) conduttore, invecchiare sullo schermo. A ottobre, infatti, Fazio, che iniziò in Rai come imitatore, avrebbe festeggiato ben quarant’anni di lavoro al servizio della tv di Stato.

 

Il suo primo grande successo negli anni Novanta quando, assieme a Paolo Beldì, Fazio inventò un modo nuovo di raccontare il calcio, contaminando cronaca sportiva e varietà. Una formula vincente che l’ex riccioluto e ora brizzolato conduttore ha poi mutuato anche nella sua Che tempo che fa, ambitissimo spazio. «L’unica trasmissione che riesce a farti vendere qualche copia in più» si sussurra da sempre nei salotti buoni della cultura italica. Perché a guardare Fazio, di domenica sera, c’era tutta l’intellighenzia di sinistra che nel buon Fabio ha trovato il suo cantore perfetto. Convincendo lo stesso Fazio che, tra un insulto telecomandato della Littizzetto e una parola vellutata di Gramellini, fosse diventato lui stesso un Maître a penser. E anche una testa di serie dal punto di vista economico che lo hanno visto per anni ricevere ingaggi milionari. 

 

Tutto ciò non tradendo mai, in realtà, il suo stile buonista, celato solo quando, nel mirino dei politici di turno, sono finiti il suo stipendio o i costi della trasmissione. Polemiche alle quali Fazio ha sempre ribattuto trincerandosi dietro il successo che dava possibilità al programma di ripagarsi con gli sponsor. Un discorso da tv privata dove ora Fazio dovrà per la prima volta misurarsi. Una nuova sfida, dunque, per il signorotto che in questi anni ha intervistato Madonna, il Papa, Lady Gaga (per citarne alcuni). A chi è già pronto a tuonare sulla presunta epurazione del conduttore genovese, va ricordato che del contratto di Fazio si discute da mesi. E Fuortes, il dg uscente, ha mollato la patata bollente ai nuovi vertici. Questi avrebbero proposto un’offerta al ribasso, inaccettabile per don Fabio, corso così a fare i bagagli per ricominciare... da Nove.

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