Natasha Stefanenko, il racconto choc: "Mura, filo spinato e... Cos'è stato il regime sovietico"
Natasha Stefanenko ospite oggi domenica 7 maggio di Francesca Fialdini nello studio di Da noi… a ruota libera su Rai1, si è raccontata in una lunga intervista, dove ha parlato della famiglia, della sua carriera, della sua infanzia in Russia: "Sono nata nel pieno regime sovietico, ai tempi di Brest-Litovsk, una città segreta, infatti la città in cui abitavo non aveva un nome, perché per motivi militari, quasi per mezzo secolo, non esisteva sulla carta geografica". La città, prosegue la ex modella, "era circonda completamente da mura, dal filo spinato, dagli allarmi. Controllata costantemente dalle guardie. C'erano pochissimi varchi per entrare. Anche i cittadini sovietici, per entrare, dovevano procurarsi i documenti che erano quasi impossibili da ottenere. Noi cittadini potevamo entrare e uscire perché avevamo un pass. A tutti gli altri era proibito".
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E ancora, la Stefanenko parla del suo passato, della durissima repressione a scuola per l'ideologia sovietica anti-religiosa e fa una dolce dedica ad una persona a lei molto cara: "Mia nonna Lidia mi ha insegnato che Dio esiste. Mi sono battezzata a 40 anni grazie a lei. Con tanta pazienza mi ha insegnato, inoltre, l'arte della pazienza, perché lei diceva sempre: 'Nessuno sa quanto hai messo, tutti vedono il risultato'".
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