Al Bano, la rivelazione su chi ha votato: "Prima Berlinguer, ora..."
Al Bano è sempre stato considerato un cantante "di destra" ma la verità, come spiega lo stesso cantante in una lunga intervista a Il Corriere della Sera, è che "ai tempi di Berlinguer votavo comunista". Ma non solo. Perché di fatto Albano Carrisi non ha mai votato per partito preso o seguendo l'ideologia: "Ho sempre scelto la persona. Ho creduto in Berlusconi: hanno tentato di ostacolarlo in tutti i modi, e alla fine si è infilato da solo nella trappola che si era costruito, quella delle donne. Ora trovo interessante la Meloni. Ma mio padre, oltre che dalla droga, mi aveva messo in guardia dalla politica".
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Secondo il padre di Al Bano, prosegue il cantante, "i politici ti usano e ti abbandonano. Negli anni 70 non riconoscevo più l’Italia. Il terrorismo, le bombe sui treni. Un clima di intimidazione. De Gregori, un artista che stimo moltissimo, processato al Palalido. Una volta a Torino per strada portavo una sciarpa rossa, uno mi fa: 'Finalmente ti sei emancipato'. Gli rispondo male, quello si fa sotto, e quand’è così meglio colpire per primi: gli tirai un cazzotto. E andai in Spagna, nonostante Gianni Minà".
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Minà, infatti, racconta Carrisi, "mi faceva un po’ da addetto stampa. E mi diceva: in Spagna no, che sono tutti fascisti! Scoprii invece un Paese meraviglioso, dove sono tuttora molto amato. E poi l’America Latina. La Francia, la Germania". E la Russia. Qui, conclude Al Bano, "nel 1986 tenni diciotto concerti a Mosca e diciotto a San Pietroburgo, che si chiamava ancora Leningrado. Una sera arriva un dirigente del Kgb, gentilissimo, quasi intimidito. Mi porge la mano e dice: 'Sono un suo grande fan, conosco tutte le sue canzoni. Mi chiamo Vladimir Vladimirovic Putin'". Poi suonò per lui "ma ora non lo farei più. Mi ha deluso. Non doveva scatenare la guerra".