Ligabue era certamente uno degli artisti più attesi al concertone romano del Primo maggio. Il cantante non ha deluso le attese, esibendosi con due grandi pezzi del suo repertorio, Urlando contro il cielo e Il sale della Terra. Prima di lasciare spazio alla musica, Ligabue ha fatto un discorso su quella che ha definito la “droga più vecchia del mondo”, sulla quale ha anche scritto un pezzo dieci anni fa.
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I big come Ligabue, Lazza, Emma e Gabbani sono tutti stati inseriti dopo le 20 in scaletta. Di conseguenza il concertone...“La droga più vecchia del mondo non è chimica, è mentale ed è la smania di potere - ha dichiarato rivolgendosi al pubblico - in genere chi più ne ha più ne vuole e spesso, come quasi ogni tossico, è capace di qualunque cosa pur di non andare in crisi d’astinenza. Però di fronte alle overdose di un certo potere, agli abusi di cui è capace, serve un altro potere, quello di far sentire la tua voce e non permettere a nessuno di provare a cancellare la tua storia e riscriverla come gli pare”.
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Non poteva mancare il monologo. Così come Sanremo, anche il Concertone del Primo maggio ospita il solito discorso...“Di non permettere a nessuno - ha proseguito Ligabue - di provare a toglierti il diritto di amare, sempre in modo consenziente, ma di amare chi ti pare, come ti pare, quanto ti pare e mettere su la famiglia che ti pare e magari riuscire a mantenerla con un salario decente. Come dicevo - ha chiosato - questo è un pezzo sulla tossicità di quel potere che logora anche chi ce l’ha e fa così”.