Annalisa, lo sfregio della sinistra: perché la escludono dal concerto del 1° maggio
Annalisa è la nuova regina del pop italiano, ma alla critica di sinistra non piace. In pochi giorni, infatti, la cantautrice 38enne di Savona ha ricevuto la sonora stroncatura de L’Espresso, a firma Gino Castaldo e un invito, a quanto pare non arrivato, per il Concertone del Primo Maggio di Roma, dove mai come quest’anno i sindacati hanno fatto in modo di buttare sul palco davvero tutti. Per un evento che si annuncia di sicuro livello artistico ma soprattutto politicamente a briglie sciolte, figurarsi con la destra a Palazzo Chigi! Al punto che nel corso della presentazione alla stampa il direttore dell’intrattenimento Rai, Stefano Coletta si è di fatto lavato le mani. Della serie: noi abbiamo consigliato di restare sul binario musicale ma poi ogni artista (e da un lato ci mancherebbe pure) potrà essere libero di fare la sua prolusione.
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Traduzione tra le righe ma non troppo nel verbo sindacalese: l’impegno è gradito e semmai consigliato, mal tollerato invece il disimpegno, l’evasione, quelle che una volta erano definite solo canzonette. I tormentoni. In una parola l’identikit preciso della Scarone, semplicemente Nali peri fan che la amano e per i tanti che continuano ad ascoltarla, a scaricare (speriamo sempre legalmente) la sua musica e a ballarla. Magari persino a favore di Tik Tok. Ovvero l’inizio della fine della musica leggera italiana, secondo Castaldo, di cui la povera Nali è seriamente indiziata per colpevolezza e connivenza intellettuale, avendo piazzato in classifica non uno ma addirittura due tormentoni da urlo disimpegnati, ballabili e strariusciti come Bellissima in inverno e ora, pronta a far muovere le anche di ogni età, la nuovissima Mon Amour. Troppo.
Non bastano premi della critica, riconoscimenti giunti da più parti, anche in ambito internazionale, più volte da Mtv, e cinque partecipazioni al Festival di Sanremo. Nali canta solo d’amore. E lo fa con spensieratezza, tanto da far indispettire il critico de L’Espresso: «Senza cedere a facili semplificazioni apocalittiche, e ormai certo che una serie di circostanze tra il culturale e il matematico stanno mettendo a dura prova quello che rimane della musica del nostro tempo. Presa a schiaffi dagli algoritmi e dalla frettolosità della comunicazione social, la cosiddetta qualità sta diventando un bene di lusso, raro, e se proprio qualcuno ci tiene a perseguirlo a ogni costo deve essere pronto a una dura e cruenta lotta per la sopravvivenza» e fin qui siamo alla teoria.
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Ma l’obiettivo dell’attacco spietato di Castaldo (articolo poi condiviso anche dalla brava Tosca, ad aumentare la bagarre) è proprio Annalisa. «Sette mesi fa uscì il suo singolo Bellissima, che come ben sappiamo ha spopolato e continua a stazionare in classifica. Forse non tutti sanno però che buona parte di questa persistente longevità è dovuta a TikTok. Quando il pezzo uscì andò bene, ma non così bene, finché non partì la condivisione sulla piattaforma cinese. Da lì il diluvio. Fino a oggi» con il nuovo singolo Mon Amour che, secondo il critico, «ad ascoltarlo la sensazione è piuttosto lampante. Sembra essere stato studiato e realizzato già dal principio per essere amato e adottato immediatamente da TikTok, scavalcando altri meccanismi, così, dritti allo scopo, senza aspettare di essere scoperti per caso o per fortuna dagli utenti della piattaforma». A giustificare, ma non troppo, la bella savonese c’è la buona compagnia che vede suonare a favore di Tik Tok giganti al di sopra di ogni sospetto come i Rolling Stones. Sta di fatto che Nali del Concertone del Primo Maggio di Roma può farsene anche beffe. La nuova diva pop e scanzonata è già abbastanza forte da reggere il palco dell’Arena di Verona dove, proprio il 1° Maggio, sarà in dolce esilio, ospite dello spettacolo de Il Volo. Evento per cui il successo sarà... insindacabile.