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Giletti e Mentana, terremoto a La7: "Le teste che salteranno"

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Aria pesante a La7. Dopo la sospensione improvvisa di Non è l'arena, salta anche lo speciale annunciato da Enrico Mentana per domenica sera, proprio sul caso che ha coinvolto Massimo Giletti. Decisivo, ha spiegato il direttore del TgLa7, proprio un video inviatogli dal collega, subito dopo essere stato ascoltato dai pm in Procura a Firenze. Giletti ha parlato di "situazione complessa, difficile e delicata", chiarendo che non è ancora giunto il momento di rivelare cosa è accaduto veramente. Nel frattempo, secondo Dagospia la rete guidata da Urbano Cairo si è trasformata in una polveriera: "Sc***i tra le primedonne de La7 - si legge sul sito di gossip politico fondato e diretto da Roberto D'Agostino -. Gruber e Formigli contro la linea pro-Giletti di Chicco (Mentana, ndr). Floris, al solito, in mezzo. Qualche testa salterà...". Sibillino.

Tutto questo a cappello di un'altra giornata convulsa. Lo stop di Non è l'arena sarebbe legato alle presunte rivelazioni di Salvatore Baiardo, tuttofare dei fratelli Graviano e più volte ospite nel talk di Giletti, e alle recenti intercettazioni emerse dall'inchiesta dei pm del capoluogo toscano. Un intreccio tra Cosa Nostra, stragi e politici. "Ci sono vicende che non si possono risolvere in uno studio televisivo - ha spiegato l'ormai ex conduttore di Non è l'arena -: vanno affrontate nei luoghi deputati per farlo, cioè gli uffici di un'azienda, altrimenti si rischia di finire all'interno di un'aula di tribunale". Il fatto di essere stato sentito in Procura, ha sottolineato ancora Giletti, "vi fa capire la situazione complessa, difficile e delicata che stiamo vivendo". 

Il giornalista era già stato sentito come persona informata sui fatti nel dicembre e nel febbraio scorsi dai pm di Firenze che stanno indagando sulle bombe mafiose del 1993. Giletti ha per primo comunicato l'impossibilità di partecipare allo speciale del collega: "Lo devo soprattutto ai magistrati che stanno lavorando su questa indagine". Qualche ora prima su Rtl 102.5 lo stesso Giletti in uno sfogo aveva detto: "Nel nostro Paese non è facile fare un certo tipo di televisione, che va a disturbare chi sta nei palazzi. Quando c'è una situazione delicata, abbiamo il dovere doppio di andare nelle sedi corrette, io l'ho fatto". 

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