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Cruciani, scatenato contro la De Marchi: "Lollobrigida non è Goebbels"

Roberto Tortora
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L’uscita del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida al congresso della Cisal, in tema d’immigrazione e con l’utilizzo dell’espressione “sostituzione etnica”, ha scatenato un vespaio di polemiche ed è diventato terreno fertile per le accuse dell’opposizione. Nello specifico, queste le parole di Lollobrigida: "Non possiamo arrenderci all'idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli quindi li sostituiamo con qualcun altro". Subito, infatti, è giunta piccata la reazione del capo del PD, Elly Schelin: "Sostituzione etnica? Parole disgustose, roba da suprematisti bianchi". A Dritto e Rovescio, il  talk di Rete 4 di Paolo Del Debbio c’è chi, per fortuna, riporta la questione sui binari giusti, cioè Giuseppe Cruciani, conduttore de La Zanzara, che ha asfaltato proprio un’esponente del partito democratico, la consigliera comunale a Milano Diana De Marchi. 

Cruciani, che ha espresso a titolo personale la sua opinione e non certo a nome del governo, ha spiegato che “la frase sicuramente infelice di Lollobrigida sulla sostituzione etnica voleva dire una cosa abbastanza semplice, cioè  che c'è sempre stata una grande divisione tra centro-sinistra e centro-destra negli ultimi anni, chi è più favorevole all'immigrazione clandestina e chi non ha mai voluto mettere grandi limiti all'ingresso delle persone in Italia. Questo voleva dire Lollobrgida, semplicemente c'è una politica attuale, che è legittima, contro l'immigrazione clandestina, anche se in questa legislatura ancora non abbiamo visto grandi cose”.

 

Al che la De Marchi ha provato a ribattere: “Però Lollobrigida è un ministro di questo paese, io mi aspetto che un ministro sappia usare delle parole che non sono sbagliate”. Cruciani, a quel punto, ha spento subito la polemica: “Non è Eichmann, non è Goebbels, mi dispiace per lei. Voi e i giornali della sinistra avete dipinto i funzionari di questo governo come novelli Hitler, mi dispiace ma non siamo a quei livelli lì. Il punto non è il fascismo e il nazismo, nessuno vuole instaurare dittature né vuole sostituire un’etnia con un’altra, il ministro stesso ha ammesso l’errore”. La consigliera di sinistra del comune di Milano, a quel punto, non ha potuto che abbozzare: “Non sono novelli nazisti, ma novelli ignoranti. Non deve usare quelle parole, son d'accordo”.

 

 

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