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Giletti in Rai, "e adesso col cavolo": una slavina a viale Mazzini

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Potrebbe costare carissimo a Massimo Giletti il caso scoppiato a La7 sul suo conto, persino il ritorno in Rai. Urbano Cairo ha deciso di sospendere con effetto immediato Non è l'arena, a poche ore dalla messa in onda della nuova puntata del talk della domenica sera. Giletti è stato per così dire "congelato" e ufficialmente una nota dell'editore lo definisce ancora "a disposizione della rete". Ma molto non torna, a partire dalle ragioni dello stop improvviso. 

 

 

 

Tra le ipotesi, quella di un addio anticipato e velenoso, con Cairo indispettito dalle trattative che Giletti avrebbe portato avanti con la Rai per la prossima stagione. Il conduttore venerdì ha smentito categoricamente "di aver avuto incontri sia con dirigenti che con funzionari della televisione pubblica aventi per oggetto questo tema", cioè il ritorno dopo il polemico addio del 2017.

 

 

 

La Stampa però va oltre e pubblica una frase strappata ai piani alti di viale Mazzini: "E dopo tutto questo, col cavolo che ce lo prendiamo più Giletti". "Non sarà un'uscita elegante - sottolinea la giornalista del quotidiano torinese Michela Tamburrino -, ma è di certo efficace perché riassume un sentire comune a molti interni Rai". Come noto, Giletti era uno dei nomi in cima alla lista della "nuova Rai" che sogna il governo di centrodestra. Ma anche Giampaolo Rossi, per molti il prossimo direttore generale della Rai, sul punto è chiarissimo: "Mi preme comunicare, contrariamente a quanto erroneamente scritto, che nessun incontro, neppure casuale, è mai avvenuto tra il dottor Giletti e me".

 

 

 

E pure Roberto Sergio, in pole per la poltrona di amministratore delegato (attualmente direttore di Rai Radio), tiene a precisare che "ha avuto solo un breve scambio di saluti con il giornalista de La7 nel pomeriggio del 10 gennaio 2023 in occasione della conferenza stampa del programma Mixer tenutasi in via Asiago, sede di Rai Radio".

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