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Massimo Giletti-Urbano Cairo, "quella sera a fine febbraio...": ora tutto torna

Roberto Tortora
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Cosa c’è dietro alla clamorosa decisione di Urbano Cairo di sospendere Non è l'arena, il talk della domenica sera di La7 condotto da Massimo Giletti? L’emittente ha liquidato il conduttore piemontese con un comunicato in cui lo si "ringrazia per il lavoro svolto in questi sei anni con passione e dedizione". Massimo Giletti rimane a disposizione dell’azienda. In realtà, un faccia a faccia importante tra il patron di La7 e il giornalista era avvenuto già a fine febbraio e lo storico paparazzo Rino Barillari era riuscito a immortalare entrambi in una via del centro storico di Roma, dopo una cena al ristorante "Pierluigi" in Piazza dei Ricci.

 

 

 

Motivo della sospensione potrebbe essere la resistenza di Giletti alle proposte di Cairo, perché in realtà fortemente corteggiato dalla Rai, che lo vorrebbe riavere con sé. Tra Cairo e Giletti il rapporto è sempre stato buono, ma negli ultimi tempi la proprietà non avrebbe gradito l’atteggiamento del conduttore e ci sono state le prime frizioni. I contatti con la tv pubblica non hanno certo fatto piacere a Cairo e, visti i costi e una raccolta pubblicitaria della trasmissione non adeguata, si è deciso per la sospensione anticipata di un programma che, pare, è destinato comunque ad avere una conclusione definitiva, se Giletti passerà alla tv di Stato.

 

 

 

Incalzato dall’agenzia Ansa, Giletti è stato di poche parole: “Tutto si chiarirà al momento giusto. Ognuno ha la sua versione. Non voglio aggiungere altro, non parlo, penso solo ai miei, ai 35 che lavorano con me e si ritrovano ora sbattuti fuori dopo 6 anni. Io ho le spalle larghe, penso solo a loro”. In questi giorni, poi, era balenata un’ipotesi alternativa ed inquietante, cioè una presunta perquisizione a casa del giornalista, nell’ambito di indagini che coinvolgerebbero le associazioni criminali. È noto negli ultimi mesi, infatti, l’impegno di Giletti in argomenti di mafia, con le rivelazioni del pentito Baiardo e l’arresto di Matteo Messina Denaro. Anche in questo caso, però, il conduttore ha smentito: “È tutto falso, non c’è stata nessuna perquisizione nella mia abitazione. Nessuna notifica delle forze dell’ordine, nulla di nulla. Del resto era tutto facilmente verificabile e riscontrabile”.

 

 

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