Signorini travolge la Collu: "Marina Berlusconi la cacci a calci nel sedere"
Alfonso Signorini su tutte le furie. Il conduttore del Grande Fratello Vip si scaglia contro Daniela Collu, la conduttrice radiofonica che ha augurato la morte - salvo poi scusarsi - a Silvio Berlusconi. Oltre al vergognoso cinguettio, poi rimosso, a indignare i tanti è il fatto che il libro della Collu è edito dalla Mondatori. Niente di strano se non fosse che la casa editrice sia a capo di Marina Berlusconi.
"Perché l'ho fatto". Daniela Collu vuota il sacco dopo gli insulti a Berlusconi
Ecco allora che Signorini non può rimanere a guardare e sul settimanale Chi pubblica un lungo sfogo: "Lo stesso Paese in cui una certa Daniela Collu, autrice della Mondadori, che pubblica un suo libro con Mondadori, che guadagna fior di soldi con Mondadori, nei suoi profili social augura la morte a Silvio Berlusconi, che lotta per la vita in un letto di terapia intensiva, e nessuno dice nulla. Dove sono gli intellettuali di sinistra? I paladini del politicamente corretto? Quelli che si indignano per qualsiasi cosa? Non preoccupatevi: nessuno dirà nulla perché le coscienze di certa gente si turbano solo a comando. Quanto alla Collu, fossi il mio editore la caccerei dalla Mondadori a calci nel sedere, ma Marina Berlusconi per fortuna è una signora e temo non mi dia retta. Alla prossima!".
Berlusconi, gli sciacalli che vogliono Silvio morto. Orrore, chi sono
Ma non è tutto. Sempre nello stesso sfogo, il giornalista se la prende con il politically correct. Il caso è noto: una docente di religione delle scuole elementari è stata sospesa e le è stato ridotto lo stipendio per aver recitato in classe insieme agli alunni Padre Nostro e Ave Maria. "Care lettrici, cari lettori - tuona - quando ci accorgeremo che il politicamente corretto, nuovo mantra ideologico dei nostri tempi, è peggio del fascismo sarà troppo tardi. Siamo stati privati non solo della nostra libertà individuale di azione e di pensiero, ma perfino del rispetto e del buon senso, il che è pericolosissimo e assai preoccupante. […] Viviamo in un Paese in cui uno spot in cui si raffigura una madre che stira e fa il bucato viene ritirato dalla tv perché considerato misogino. Un Paese in cui si deve scrivere “caxxo” per non ledere le coscienze, in cui non si può più fischiare dietro a una bella donna per paura di essere denunciati per stalking dai carabinieri".