Ezio Greggio linciato anche dal Pd: "Niente da fare, rispettare le donne..."
Il piccolo Enea, la cui storia ha commosso tutta Italia, è ormai il pupillo del Policlinico di Milano, e non solo, con i suoi due chili e 600 grammi e pochi giorni di vita. Sta bene ed è nel cuore e nel pensiero di tanti aspiranti genitori che si sono fatti avanti. Ma ci vuole tempo perché il Tribunale dei minori prenda le sue decisioni come ricorda Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e della Terapia Intensiva Neonatale, in cui il piccolo è stato accolto dopo essere stato “prelevato” dalla Culla per la vita della clinica Mangiagalli, lì lasciato dall’ignota madre. La sua storia, dunque, ha commosso e sollevato un’onda calda di affetto e partecipazione. Ma, come ormai quasi sempre accade, ha sollevato anche un’indiretta bufera polemica. O meglio, ci è finito dentro Ezio Greggio, dopo il suo accorato appello rivolto proprio alla mamma di Enea, in cui le ha chiesto di ripensarci, di tornare a prendere il suo bambino, che ha bisogno «di una mamma vera». E ha rimarcato che, qualora la sua scelta sia dettata da problemi economici, ecco, lui e tanti altri amici sono pronti ad aiutarla.
PUTIFERIO SOCIAL
Un appello encomiabile? Così suona alle persone che evitano di trovare significati reconditi a parole semplici e generose. Per molti “frequentatori” dei social, invece, non è così. L’intervento del conduttore e comico televisivo ha scatenato un putiferio. C’è chi si scaglia contro Greggio sostenendo che «con una frase (quella in cui dice che Enea ha bisogno di una «madre vera») ha insultato tutti i genitori adottivi», «ha sminuito le madri adottive e ignorato tutte le motivazioni che possono esserci dietro quella scelta». «Allora i bambini adottati quindi sono costretti ad accontentarsi di un amore di serie B?», scrive un altro.
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Altri ancora si chiedono: «A cosa serve la “Culla della vita” se poi non si rispetta la privacy di chi decide per qualsiasi motivo di lasciare il neonato?». In che modo Greggio non avrebbe rispettato la privacy della donna, per la verità, non è dato sapere, Ancora: «Perché non rispettare la decisione sofferta di questa donna? Doveva sentirsi tutelata e invece media e social stanno facendo la caccia all’identità. Avete pensato come si possa sentire?», osserva un altro indignato. E figurarsi se qualcuno non la buttava in politica. Su Facebook la senatrice del Pd Cecilia D’Elia dichiara che si fa «troppo clamore attorno alla scelta di una donna che partorisce e decide di affidare il suo bambino alla culla per la vita», che non «c’è niente da fare, rispettare le scelte delle donne per tanti è così difficile, sempre pronti a colpevolizzare. Non è così che si rispetta la maternità, così si cerca solo di imporla, sempre e comunque».
Parole ancora più forti quelle usate da Maria Cafagna, autrice tv, editoralista per testate come Wired e Today.it: «Enea non è stato abbandonato e nessuno (men che meno i maschi in villeggiatura) ha il diritto di ricattare la madre biologica del bambino con offerte in denaro», postando il tutto insieme ad una foto di Greggio.
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LA RISPOSTA DI EZIO
E lui come risponde? Lo fa con un video su Instagram: «L’appello non era volto a far ripensare alla scelta di una madre che non voleva il proprio figlio, ma a una madre che probabilmente con l’aiuto di qualcuno che la aiutasse a superare le difficoltà economiche, o personali o familiari, non sentendosi più sola, potrebbe ripensare alla sua scelta e tenere il proprio bambino». Certamente, sottolinea poi, non era sua intenzione trascinare nella polemica «quelle fantastiche mamme e famiglie che adottano i bimbi abbandonati e che garantiscono loro amore e futuro come se fossero i veri genitori, anzi talvolta pure meglio». E ribadisce, «con forza, affetto e convinzione l'appello mio e del professor Fabio Mosca: mamma di Enea, se ami il tuo bimbo e il tuo desiderio è tenerlo, siamo in tanti pronti ad aiutarti, sei ancora in tempo a ripensarci. Un saluto a tutti voi che avete letto questo appello, anche a coloro che non ne avevano capito il senso. W Enea».