Serena Grandi, il flirt con Gianni Morandi? "Più di tanto...", parole clamorose
A 65 anni, vissuti alla grande, Serena Grandi tira qualche bilancio e si racconta in una lunga intervista a Repubblica, in cui ripercorre l'infanzia a Rimini, le esperienze nel grande cinema a Roma, dunque racconta i suoi amori e le sue passioni fino ad arrivare alla sua attività da scrittrice.
E come sempre, Serena Grandi non usa giri di parole né si nasconde. "A 12 anni avevo già misure abbondanti - ricorda parlando del suo corpo -. Dicevo a mia madre ho bisogno di un reggiseno e lei rispondeva ora andiamo ma portavo già la seconda. Sentivo che avevo bisogno di coprirmi e non capivo perché tutti gli uomini mi guardassero, poi te lo spiegherò, diceva mamma. Ho scoperto di essere sensuale, anche se allora ero ingenua, superficiale. Mi piacevano le paillette, i vestiti, i trucchi. Avevo una madre giovane, sembravamo sorelle".
Dunque, il capitolo Gianni Morandi, uno dei flirt che le furono attribuiti quando, dopo gli anni in Romagna, si trasferì a Roma per tentare, con successo, la carriera nel cinema. Morandi, per inciso, le dedicò la canzone La mia nemica amatissima. E Serena Grandi puntualizza: "Non l'ha scritta lui, ma facemmo di tutto per far capire alla gente che potevo essere una nemica amatissima, e ci siamo riusciti. Oggi è sposato, ha un figlio grande, più di tanto non voglio parlarne. È passato tanto tempo". Insomma, su questo non si sbottona, anche se quanto detto sembra una mezza conferma alle voci dell'epoca.
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Poi si passa ad Alberto Sordi, con il quale lavorò nel film In nome del popolo sovrano: "Lui era in forma strepitosa, rideva con Magni che lo sfruculiava. Eravamo a Ferrara, la domenica andavamo a mangiare al ristorante, io portavo il bambino piccolo. Alberto amava il tartufo e il vino rosso dolce. Ricordo una scena alla fine del film, quando io da cameriera ero ormai badante, entrambi truccati da anziani che camminavamo, la macchina ci prendeva da dietro, noi a braccetto. Non c'era audio. Lui diceva sbrìgate, 'nnamo, famo presto senno' se magnano tutti i cornetti. Era l'ora della colazione serale, avevamo fame. Sordi mi avrebbe fatto anche una bellissima corte, ma ero sposata e spesso mio marito veniva sul set. Ma se non fossi stata sposata... Sordi era molto affascinate, con questi occhi azzurri meravigliosi, di cui non ci si ricorda", conclude con la consueta schiettezza Serena Grandi.
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