Cerca
Cerca
+

Gina Lollobrigida, l'ex factotum confessa: "In totale 600mila euro"

  • a
  • a
  • a

L'eredità di Gina Lollobrigida torna a far discutere. Nonostante dalla morte dell'attrice siano passati due mesi, gli screzi non accennano a placarsi. Da una parte i familiari, dall'altra l'assistente personale Andrea Piazzolla. Proprio lui ha deciso di rompere il silenzio una volta per tutte, scendendo nel dettaglio dei numerosi regali ricevuti dalla Lollobrigida. Intervistato dal settimanale Gente, l'uomo ha comunque respinto l'accusa di aver approfittato di lei.

 

 

"Gina ha voluto farmi dei regali e li ha fatti, è vero. Parliamo di una Ferrari, una moto Ducati e una Ford - ha ammesso prima di precisare -. La Ferrari e la Ford le ho rivendute, rispettivamente, vado a memoria, per 225 mila e 90 mila euro. In più c'è stato un bonifico dal conto di Gina a favore dei miei genitori, di 271 mila euro, per estinguere il mutuo della casa. In totale parliamo di circa seicentomila euro". Eppure Piazzolla è finito a processo per circonvenzione di incapace. A presentare la denuncia il figlio dell'artista, Milko Skofic. Su di lui Piazzolla si è tolto qualche sassolino dalla scarpa: "In due parole: sangue freddo. Non ho mai visto da parte sua una manifestazione di amore e dolcezza nei confronti della sua mamma".

 

 

Per la sua vicinanza alla Lollobrigida, l'ex factotum avrebbe addirittura ricevuto minacce. "Ero appena tornato a casa, alla villa - ha raccontato -, ero al telefono e subito mi accorsi che uno dei cancelli non era chiuso come lo avevo lasciato. Sono sceso dalla macchina che era ancora accesa. Ho visto una persona a una quarantina di metri, una fiammata, e sentito tre colpi. Erano a salve, perché la macchina era intonsa e nemmeno io sono stato colpito: l'ho capito così". Stesse minacce sono arrivate sul cellulare del padre: "Sono anche risaliti all'autore delle telefonate, un algerino che vive a Napoli. Ma nessuno gli hai mai chiesto chi gli avesse detto di fare quelle telefonate. Sono anche capitati altri fatti sinistri: alcuni luoghi che frequentavo, come un autolavaggio, erano tappezzati di mie foto. E anche strani piccoli tagli alle gomme dell’auto, scoperti durante una revisione. Poi, a un certo punto, dopo la denuncia è finito tutto".

 

Dai blog