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Un posto al sole, esplode la bufera per una frase: "Sciacalli, sono due..."

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Roberto Tortora
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Tra tutti i programmi, i film, le fiction e le serie tv che affollano la programmazione della tv generalista italiana, l’ultimo dal quale ci si potrebbe aspettare una polemica rivolta al linguaggio è Un Posto Al Sole. Un pre-serale rassicurante, per famiglie, che da anni è amato dagli italiani, da Nord e Sud, e riscuote un gran successo di share. Eppure, anche la soap napoletana è incappata in uno scivolone. Durante la puntata del 20 Marzo, infatti, è stata pronunciata una frase antisemita che ha sollevato un vespaio di polemiche. La scena è la seguente: il personaggio di Silvia Graziani è titubante e indecisa riguardo un’eventuale proposta per il suo Caffè Vulcano, in ormai netta crisi economica. Nell’indecisione sul da farsi, arriva il consiglio del padre Otello a Silvia, in cui dice una frase del tutto inopportuna: "Tu hai sbagliato a poterti fidare di uno come quello… Alberto Palladini è come Ferri: quelli sono due rabbini, due sciacalli". Una battuta che ha scatenato lo sdegno generale sui social e ha fatto gridare allo scandalo.

 


Gli sceneggiatori della popolare soap italiana, la Rai e la produzione Fremantle hanno subito provato a gettare acqua sul fuoco e chiarito che la parola non era "rabbini", bensì "vampiri", in uno scambio tanto fuorviante quanto pericoloso. Equivoco confermato dal Centro di documentazione ebraica di Milano, che aveva attaccato Un posto al sole per lo stereotipo del rabbino avaro: "Un ascolto superficiale della scena incriminata ha spinto il nostro ufficio a segnalare l’episodio sul sito web.




Da un controllo più accurato, verificato anche con gli sceneggiatori della trasmissione, abbiamo potuto accertare che la parola – in effetti biascicata e mal interpretabile – era ‘vampiri‘ e non, come erroneamente scritto, ‘rabbini’. Siamo certi che l’antisemitismo e l’utilizzo inappropriato di espressioni riguardanti la religione ebraica sia estraneo alla cultura della trasmissione". Crisi superata per fortuna. A meno che, ora, non intervenga indignata anche l’associazione italiana amici di Dracula…

 

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