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Claudio Lippi, la confessione lacerante: "Passavano delle prostitute. Ho pianto"

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Una lunga intervista, a tutto campo, quella concessa da Claudio Lippi a Repubblica. Colloquio franco, duro, tosto, in cui il conduttore esterna tutto il suo dolore per essere stato fatto fuori dalla tv. E vorrebbe sapere da chi. Poi i problemi economici che lo hanno tormentato. Insomma, un Claudio Lippi intimo, privato.

Ma nel colloquio c'è molto spazio anche per Silvio Berlusconi, per il quale ricorda un dolce ricordo, carico di stima. Come fu l'incontro? "Era amico di mio fratello, due scapoloni che condividevano un pied-à-terre. Senti un po' perché non dici a Claudio di venire da me?. Vado. Non aveva creato Milano 2, non aveva ancora fatto grandi cose. Aveva una villa in Via Rovani, bellissima, la sua sede. Nel salone per le riunioni c'era l'eco, era grande come la metà di piazza del Duomo. Ti dava l'immagine di uno che aveva ben chiaro quello che voleva fare. Noi non eravamo preparati, lui sì. Facevamo quello che mamma Rai confezionava: la tv dei bambini, dei ragazzi", ricorda Claudio Lippi.

 

Il conduttore parla del Cav come "un visionario, un imprenditore che pensava in grande. Anche dal punto di vista delle proposte economiche, sono orfano di Berlusconi", ammette. Ma l'aneddoto più bello e spiazzante, forse, è quello che Lippi snocciola quando gli ricordano che Berlusconi gli affidò un talk-show, Lo sprolippio, su Telemilano 58. "Un late show, veniva la gente che lavorava la notte: gli attori, passavano gli operatori ecologici. Arrivavano coi camion, li parcheggiavano e raccontavano. Chi lavora di notte non esiste per la società. Sono passate anche delle prostitute, ho pianto in un paio di casi. C'era chi aveva un figlio e tanti problemi, erano anche situazioni drammatiche", ricorda Claudio Lippi quel momento certo non facile della sua carriera.

 

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