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Mentana, la confessione privata: "Così ho conosciuto Francesca Fagnani"

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Enrico Mentana non usa giri di parole e in un'intervista al Corriere spiega come ha conosciuto la sua compagna, Francesca Fagnani, giornalista e conduttrice di Belve: "Venne a intervistarmi per una rivista d’arte. Mi incuriosì, e non solo per la bellezza. Era determinata, non arrivista. Una secchiona capace di studiare due notti di fila per far bene una cosa". Una rivelazione inedita che spiega come è nata una delle coppie più amate della tv e del giornalismo italiano.


Nel colloquio col Corriere, il direttore di Tg La7, parla cnhe della sua famiglia: "Mio nonno materno, Ettore Cingoli, ebreo marchigiano, conobbe a Torino la sua futura moglie Ada, ebrea genovese. Mia mamma Lella era del 1930, come Liliana Segre: solo un mese fa ho scoperto che venne espulsa lo stesso giorno dalla stessa scuola di Milano. Fu più fortunata: quando arrivarono i nazisti, i suoi la portarono a nascondersi sui monti delle Marche. L’8 settembre mio padre aveva vent’anni: si unì alla Resistenza, evitò per un soffio il plotone d’esecuzione anche se non se ne vantava mai, e dopo il 25 aprile andò a lavorare all’Unità, in cronaca. Il suo capo era Giorgio Cingoli, comandante partigiano e cugino di mia mamma. Fu lui a farli incontrare".

 

Infine parla del padre: "Mio padre era comunista. Mio nonno Enrico era un figlio illegittimo, nato in Calabria nell’anno della battaglia di Mentana, cui dovette il suo cognome. Conservo la copia anastatica del registro di Ellis Island del 1905, in cui gli Stati Uniti d’America respingono la richiesta di ingresso di Enrico Mentana".

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