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Gerry Scotti, schiaffo alla sinistra: "Cosa penso di Giorgia Meloni"

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Gerry Scotti si racconta e lo fa a modo suo, senza usare giri di parole e senza nascondersi. In una lunga intervista a La Stampa, il conduttore risponde alla Michielin che aveva parlato di gerontocrazia in tv: "Noi non facciamo nessuna riflessione perché non è il nostro compito. La tv comunque è un mondo diverso dalla musica: gli spettatori vogliono volti affidabili e riconoscibili. E soprattutto capaci. Ecco, le posso garantire che tutti noi presentatori a 60 anni siamo molto più capaci di quando ne avevamo 20". Poi individua i suoi due eredi: "Savino e Cattelan. Hanno un grande stile e una forte personalità".

 

A questo punto il conduttore di Mediaset esprime un giudizio anche sul premier Giorgia Meloni: "Mi ha inorgoglito che fosse una persona giovane, prima ancora che donna, a diventare premier. Per ora mi sembra che stia facendo anche cose egregie. Mi preoccupa semmai il risultato elettorale delle consultazioni in Lazio e in Lombardia: l'affluenza è stata bassissima. Chi dirà ai nostri nipoti che devono andare a votare? A questo punto, non lo so mica...". Poi lancia un messaggio proprio al premier. Gerry Scotti da tempo vuol rinunciare al suo vitalizio da ex parlamentare: "Li devolvo ogni anno in beneficenza. Se un giorno incontrerò la Meloni magari la fermo e le dico: "Senta possiamo provare a fare con lei una cosa che non sono riuscito a ottenere né con la destra, né con la sinistra, e nemmeno con i 5 Stelle che sembravano i più adatti allo scopo". Infine, impossibile non ricordare Maurizio Costanzo: "Ricordo ancora le prime ospitate al Maurizio Costanzo Show: per chi fa il mio mestiere era come entrare in Champions. Tra l'altro è stato Costanzo a scommettere su di me: quando diresse Canale 5, ha fortemente voluto la mia presenza nella fascia preserale, con Passaparola. E' lì che sono diventato il Gerry Scotti "per tutta la famiglia" che conoscete adesso".

 

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