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Pier Silvio Berlusconi, scippo alla Rai? Magalli: "Potrei accettare"

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Giancarlo Magalli non usa giri di parole e adesso in un'intervista a Tv Blog parla della fine dei suoi recenti problemi di salute e trova anche il tempo per dire la sua sul suo futuro e soprattutto sulla sua carriera: "Manca solo l’ultima tac, le terapie sono terminate. Sono stati mesi pesanti, un anno da dimenticare, ma adesso sto bene. Siamo alla fine di questa esperienza, serve solo la conferma definitiva". Un periodo da dimenticare. Prima la scoperta di un'infezione poi la conferma di un linfoma: "Venni trasferito in ospedale in ambulanza, il ricovero è stato abbastanza impegnativo. Mi hanno dato farmaci forti che mi hanno buttato molto giù. Certe sensazioni non le avevo mai provate in vita mia. Avevo le allucinazioni, vedevo cose strane. Una volta guarito ho approfondito alcuni aspetti ed è venuta fuori la seconda problematica. L’infezione in un certo senso è stata utile perché ha fatto emergere una patologia più grave. Il linfoma è un tumore che si può curare e pare che io sia guarito, ma bisogna accorgersene in tempo".

 

 

 

Ma adesso, come racconta a TvBlog, il peggio è alle spalle: "Sto bene. Esco, giro, guido, mangio. Faccio una vita al 90 per cento normale. La normalità perfetta tuttavia la riconquisterò quando ricomincerò a lavorare. I miei programmi nessuno me li ha tenuti da parte. Mi è dispiaciuto trovarmi senza una trasmissione e vedere che tutto quello che facevo sia stato dato ad altri. Il direttore Coletta mi ha promesso il suo interessamento, mi auguro che si trasformi in qualcosa di concreto. E’ stato sempre molto gentile ed affettuoso con me". La tv fa parte della sua vita e così non rinuncia all'idea di tornare sul piccolo schermo: "Non c’è un progetto specifico, ho solo la voglia di tornare a lavorare. Certamente non parliamo di un impegno quotidiano, non ce la farei fisicamente, né mi andrebbe. Gradirei una cosa carina, divertente, non faticosissima che mi consentisse di ripartire".

 

 

 

Magalli per tutta la sua carriera è stato uomo-Rai, ma non esclude un clamoroso passaggio a Mediaset: "Io ho sempre lavorato in Rai, sono forse l’unico insieme a Renzo Arbore. Non ricordo altri che non abbiano fatto almeno una volta il salto. In Rai ho realizzato migliaia di puntate di televisione e resta l’azienda che privilegerei. C’è un legame professionale fortissimo. Ma questo non vuol dire che direi di no ad un’offerta di Mediaset se questa si rivelasse interessante. Mediaset nel tempo è molto cambiata". Infine ha aggiunto: "Nel senso che oggi non c’è più molta differenza con la Rai e se una piccola differenza c’è va a vantaggio di Mediaset, che ha da sempre gli stessi dirigenti con cui si può portare avanti un rapporto personale. In Rai i volti cambiano ogni due anni. Bisogna sempre ricominciare da capo, confrontandosi con persone nuove che magari non conoscono la tua storia. La Rai comunque resta il primo amore e non si scorda mai".

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