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Selvaggia Lucarelli, scontro col poliziotto: "Ma vai a casa con sto ca*** di..."

Roberto Tortora
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Di solito le spallate le dà lei, sui social, sui giornali e attraverso i suoi podcast. Stavolta, invece, Selvaggia Lucarelli la spallata l’ha ricevuta. E non verbale, bensì proprio fisicamente. Il fatto è accaduto a Torino, durante la manifestazione degli anarchici in solidarietà ad Alfredo Cospito, terrorista detenuto in regime di 41-bis.

 

 

 

Tra i giornalisti presenti per documentare le proteste, c’era anche la Lucarelli che mai si sarebbe aspettata di essere colpita non dalle frange più estreme che causano di solito scontri, bensì da alcuni agenti della Polizia. Queste le parole della giornalista: “Alcuni dei manifestanti hanno danneggiato vetrine e automobili, come riportato da tutti gli organi di stampa. Per quanto alcuni manifestanti abbiano detto più volte ai giornalisti di andarsene – spiega la Lucarelli - di fatto tutti hanno potuto fare il loro mestiere senza problemi. Non capisco perché un poliziotto si sia sentito autorizzato a darmi una botta sulla spalla e dirmi ‘ma vattene a casa con sto ca***o di telefono’. Imparate a tenere fermi le mani, facile con una giornalista eh?”. 

 

 

 

 

 

Su Instagram la giornalista ha documentato tutto, anche le perplessità di molti lavoratori del mercato centrale che non avevano nemmeno idea di chi fosse Cospito: “Tantissima polizia, elicotteri, come vedete sempre fotografi e giornalisti ovunque. Sono state arrestate una trentina di persone, tra cui due ragazze. Ci sono stati alcuni momenti di tensione soprattutto davanti al mercato centrale, il tutto è stato gestito dalle forze dell’ordine solo con largo uso di lacrimogeni. I lavoratori del mercato ci chiedevano cosa succedesse e chi fosse questo Alfredo. Interessante lezione su come parte del Paese viaggi su binari così diversi, senza che noi ce ne accorgiamo. Il tutto si è concluso verso le 21:00.”. Per fortuna, il resto della manifestazione si è svolto in modo tranquillo e i giornalisti, non solo Selvaggia Lucarelli, hanno potuto lavorare senza intoppi.

 

 

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