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Tiziano Ferro, "preoccupato dalla destra?": risposta da applausi

Tiziano Ferro

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Tiziano Ferro vive a Los Angeles con il marito Victor Allen e i loro figli Margherita e Andres. Dal 7 giugno tornerà in Italia per un tour che partirà da Lignano Sabbiadoro e oggi 3 marzo esce il suo ultimo singolo Addio mio amore, brano dedicato alla depressione, contenuto nell'album, già disco d’oro, Il mondo è nostro. In una intervista a La Repubblica, il cantante parla di diritti civili e del governo Meloni. "La vita qui non l’ho scelta, si è evoluta in questo senso. È un discorso che ho fatto anche con mia madre, che è molto triste perché sono lontano. La questione dei diritti la affronto a posteriori. Prima di venire inglobato da questo posto senza sceglierlo avevo comprato una casa a Milano, che poi ho venduto. Volevo fare questa esperienza, diventare padre a prescindere: l’avrei potuta fare?".

 

 

Sui diritti civili "siamo indietro", "chi vuole adottare ci mette dieci anni, non è questione di gay o non gay. Fratelli di miei amici vanno in Spagna per darsi un’occasione, non penso solo agli omosessuali, ma anche agli eterosessuali. Si rende complessa la vita di persone che comunque faranno quello che vogliono. Gli italiani non li fermi. Ognuno ha diritto alla propria felicità", prosegue Tiziano Ferro. Che ha fiducia in chi ci governa: "Ho pubblicato l’ultimo disco subito dopo le elezioni e mi chiedevano tutti: 'Sei preoccupato?' Ma perché? Gli altri governi cosa hanno fatto? Pensi allo Ius soli: figli di immigrati nati in Italia non possono ancora avere la cittadinanza italiana. Non credo che chi comanda voglia creare altri danni, sono fiducioso. Voglio vederli all’opera. Non facciamo questo gioco preconcetto: la destra è cattiva. Il problema non è la destra o la sinistra, è la testa. Penso alle unioni civili: 'Attenti a non chiamarle matrimonio'. Proprio uguale non è, anzi è offensivo. Sui diritti siamo indietro. Punto e basta. Li ho visti mancare con tutti i governi".

 

 

E sulla vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd. "Le gente esiste a prescindere da quello che le classi politiche decidono di raccontare. La mia carriera doveva finire col coming out, no? Un suicidio. Non mi pare che sia andata così. Mi fido delle generazioni che hanno cominciato a votare", conclude Tiziano Ferro.

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