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Giorgia, lacrime e crisi di nervi: a un passo dal ritiro, drammatico retroscena

Roberto Tortora
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Se nella musica Italiana ci si chiede quali siano le voci femminili più belle e potenti degli ultimi vent’anni, il campo è molto ristretto e, in cima alla piramide, non ci sono che due nomi: Giorgia ed Elisa. Due vere icone, due amiche che proprio all’ultimo Festival di Sanremo hanno offerto in coppia il meglio di loro stesse nella serata delle cover, in cui hanno cantato due successi come Di sole e d'azzurro e Luce – Tramonti A Nord-Est. Tra le due, in gara c’era l’artista romana che, finita la kermesse canora, è pronta a far uscire Blu ¹, il nuovo album che arriva a 7 anni dall’ultimo di inediti. Giorgia Todrani, nome d’anagrafe, si è concessa per un’intervista al Corriere della Sera, dove ha confessato alcuni momenti difficili e recenti della sua carriera in cui, addirittura, ha pensato anche al ritiro: “Ho passato un periodaccio. Piangevo davanti al pianoforte e al computer, buttavo via tutto quello che scrivevo – racconta Giorgia – e ho anche pensato di ritirarmi. Non avevo più punti di riferimento. Molti sono morti. Adele e Beyoncé sono dei mostri, fra le nuove amo Cleo Soul e Rosie Lowe ma ero disorientata. È cambiato tutto in questi anni e mi sono dovuta reinventare. Mi sono messa a studiare e ho capito che il mio posto è il passato, ma con uno sguardo contemporaneo".

 

 

 

Spazio, poi, alla disamina dell’ultimo Festival, vissuto nuovamente come concorrente dopo vent’anni: "Il Festival è stato un viaggio sentimentale che sto ancora elaborando: rivedere luoghi, persone, Elisa – racconta Giorgia - e poi c’è la performance: su quel palco non sai mai come finirà”. Ha stupito tutti, infatti, sentirla esitare sul palco dell’Ariston durante la prima esibizione del brano “Parole Dette Male”: “Ecco, questo è per chi diceva che sono sempre sembrata fredda, una a cui non fregava nulla. Queste parole mi facevano soffrire. Era solo una facciata. Sono felice di avere imparato a vivere l’emozione per quello che è”. Sulla polemica innescata da Marco Mengoni, che ha denunciato l’assenza di donne nella cinquina finale, Giorgia replica: "A Sanremo è andata così. Non credo ci sia volontà di non far emergere le donne. La presenza femminile nella musica riflette quello che accade nel Paese. Ma il cliché sta cambiando: sempre più donne sono anche musiciste, produttrici e autrici".

 

 

 

 

L’artista romana spiega lo stile del suo nuovo album, un r&b anni 90 co-prodotto con Big Fish: "Negli anni ho sempre cercato di attingere a quel bacino. Allora sembravo matta – spiega la cantante - ora che la trap ha portato quei suoni nel mainstream, sembra meno strano. Giorgia spiega anche cosa rappresenta quel numerino all’apice del titolo: “Questi 9 brani sono una selezione che lascia spazio a un seguito". Da un’idea di Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Dior, nasce l’idea della copertina del disco, che vede Giorgia in veste di “uomo vitruviano”. La cantante spiega la scelta: “Rappresentare la distanza fra materia e spirito, attitudine spirituale e vissuto razionale: il vestito blu a stelle rappresenta l’appartenere a qualcosa di più alto”. Nel nuovo album c’è spazio anche per una dedica, quella che Giorgia fa a Franco Battiato, con il brano Meccaniche celesti: “Segnali di vita è una canzone che da bambina mi ha segnato. Stavo finendo la canzone il giorno in cui è arrivata la notizia della sua morte, mi sono emozionata e alla fine mi sono arrivate quelle parole”. 

La cantante romana ha condiviso il pensiero di una sua giovane collega, Francesca Michielin, la quale sostiene che gli artisti non debbano compiacere il pubblico, ma saper essere scomodi. Il testo di Senza confine è un atto di protesta sull’emergenza climatica e il tema migranti: “L’ho scritta con Elisa, sono argomenti che condividiamo. Francesca ha ragione. Gli artisti devono schierarsi e non pensare solo a follower e cuori”. Inevitabile rimandare, allora, al suo post contro Giorgia Meloni: “Anche io sono Giorgia, ma non rompo i c***i a nessuno”. La cantante si giustifica così: “Spero che il primo ministro sappia cosa fare. Se le cose giuste le fa chi non ho votato va bene lo stesso. Quello era un meme che ho riportato, non l’ho fatto io. Pensavo che avremmo riso tutti, lei compresa, invece abbiamo riso in tre. Spero che quando mio figlio crescerà saprà che mamma credeva in qualcosa”.

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