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Fedez accusato, "i soldi della beneficenza a De Benedetti"

Roberto Tortora
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Non c’è pace per i Ferragnez. Forse, però, c’è dolo. Tra Festival di Sanremo, crisi matrimoniale e liti social con Fuori dal Coro, ora spuntano pure i pandori di Natale e le uova di Pasqua sospette. A fornire questo nuovo spunto di discussione è Selvaggia Lucarelli che, dalle pagine de Il Fatto Quotidiano, svela una vicenda pruriginosa che ha che fare con un’iniziativa di beneficenza natalizia poco trasparente. Durante lo scorso Natale, infatti, sono stati messi in vendita i pandori targati Chiara Ferragni e prodotti dalla Balocco, la cui finalità veniva annunciata dalla stessa influencer con il seguente messaggio: “Questo Natale io e Balocco abbiamo pensato a un progetto benefico a favore di un ospedale, sosteniamo insieme un progetto di ricerca!”. Acquistare un pandoro, quindi, contribuiva al buon esito di una giusta causa.

 

 

 

La Lucarelli, però, era andata già a fondo alla questione, telefonando direttamente alla Balocco e scoprendo che in realtà la vendita dei dolci non era direttamente proporzionale alla cifra finale della donazione. Chiara Ferragni era stata pagata come testimonial e Balocco, alla fine, aveva solo donato una cifra stabilita autonomamente per l’acquisto di un macchinario per l’ospedale. Quest’iniziativa si sta ripetendo anche adesso, in prossimità delle festività pasquali. Stavolta con le uova targate Fedez e prodotte dall’azienda cremonese Walcor. Sugli scaffali dei supermercati sono già apparse le uova brandizzate "Fedez". Sul packaging c’è un disegno del rapper che indossa una t-shirt con su scritto "sosteniamo Tog".

 

 

 

 

Selvaggia, poi, attraverso anche alcune stories Instagram messe in fila spiega la situazione: "Vi ricordate la storia del pandoro Ferragni promosso per fare beneficenza, salvo poi scoprire che in realtà la Ferragni era pagata come testimonial – incalza la Lucarelli - e la cifra da devolvere non dipendeva da quanti pandori si vendevano, ma fissa? L’operazione "iniziativa commerciale, mescolata a un po' di beneficenza comunicata in modo opaco" continua. Sono sbarcati nei supermercati le uova by Fedez, prodotte dall’azienda cremonese Walcor. Andando sul sito di Walcor c’è poco e nulla. Sulle uova c’è scritto sosteniamo Tog (Togheter to Go), che è la fondazione benefica di Carlo De Benedetti specializzata nella riabilitazione dei bambini affetti da malattie neurologiche. Ma come la sosteniamo comprando uova? Che significa? Mi sembra incredibile – continua la blogger di Civitavecchia - che ancora una volta non si spieghi al consumatore che collegamento ci sia tra l’acquisto dell’uovo, il testimonial, l’azienda che produce l’uovo e la beneficenza. Quindi telefono a Walcor e dopo imbarazzi, due telefonate, una mail e "mi correggo non è così" (neppure al marketing sapevano esattamente come funzionasse la LORO beneficenza) viene fuori che: Fedez ha percepito compenso per cessione della licenza. Anche in questo caso – spiega la giornalista su Instagram - comprando l’uovo non si contribuisce alla beneficenza. Fedez oltre al suo compenso per la licenza ha preteso un contratto che obbliga Walcor a versare una cifra non quantificata alla sua fondazione benefica. Direte, ma non era sosteniamo Tog? Fedez, poi, tramite la sua fondazione benefica dona a Tog. Che uno dice: e perché Walcor, che ci mette i soldi, non può donare direttamente a Tog, anziché passare attraverso la fondazione Fedez? Bella domanda. Rimane il fatto che è, a tutti gli effetti, - conclude la Lucarelli - una operazione commerciale con una spruzzatina di beneficenza: Fedez guadagna dalla vendita della licenza, Walcor vende più uova e più guadagna. La beneficenza è una cifra versata da Walcor di cui non conosciamo neppure l’entità”.

 

 

 

 

La Lucarelli, come spiega nelle stories, riceve informazioni frammentate e contraddittorie dagli stessi uffici di Walcor e, in un’ultima mail ricevuta, alla fine traccia questo quadro: Walcor paga Fedez per la licenza, il rapper ha imposto da contratto che loro donino anche una cifra alla sua fondazione benefica E.T.S., cifra che, a sua volta, Fedez dona a Tog di De Benedetti. Insomma, un’operazione di vasi comunicanti imputabile o a ragioni fiscali o di pura immagine: sì, perché così sembra che la beneficenza la faccia la sua fondazione, di fatto però i soldi sono di Walcor. Questa è, a tutti gli effetti, una bella operazione commerciale. Insomma, se il cuore suggerisce la via della separazione, il portafogli continua a battere a vantaggio di entrambi, in una vicenda oscura e complicata, piena di passaggi poco trasparenti. Ed è grottesco che la TOG, fondazione benefica, sia di Carlo De Benedetti, il quale, a sua volta, è editore del giornale Domani, che a Natale ospitò sulle sue pagine la precedente inchiesta sui pandori della Ferragni.

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