Porta a Porta, Ruby in studio con maxi-scollatura: Bruno Vespa di sasso
Si presenta a Porta a porta in un elegante completo giacca e pantalone, Karima el Mahroug, con una abbondante scollatura aperta sul generoso décolleté. Per la sua prima storica intervista in tv dopo l'assoluzione al processo Ruby Ter dello scorso 15 febbraio, la marocchina, oggi 30 anni, ha scelto il salotto di Bruno Vespa su Rai 1 per presentare il suo libro autobiografico Karima, con cui vuole raccontare la sua storia e la sua verità sugli ultimi 12, travagliati anni fatti di gossip, indiscrezioni e una violentissima vicenda giudiziaria che ha incrociato politica, sesso e pettegolezzi di ogni genere. Vuole cancellare una volta per tutte il marchio Ruby Rubacuori, che ha rovinato la sua vita e intaccato irrimediabilmente anche la carriera dell'allora premier Silvio Berlusconi, in parte affossata nel Vietnam delle aule giudiziarie milanesi.
Karima-Ruby da Vespa: guarda il video dell'intervista integrale su RaiPlay
A Vespa Karima-Ruby ribadisce di non aver mai fatto sesso a pagamento né tanto meno con Berlusconi. Assolta la scorsa settimana dalle accuse di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza nell'ambito del processo Ruby Ter, insieme allo stesso ex premier e ad altri 26 imputati, sottolinea di aver incontrato nel suo percorso "sia buone che cattive persone e per strada è più facile incontrare di cattive. Ci sono state però tante persone che mi hanno aiutata a non finire anche peggio di come è andata. Tra queste persone posso indicare anche il presidente Silvio Berlusconi".
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Il suo primo incontro con il Cav: "Avevo la confusione dei 17 anni, oscillavo tra il mio grandissimo sogno di fare il carabiniere e lavorare in tv. Mi è stato anche detto: ti prendo in affidamento e ti faccio studiare recitazione. Quando Berlusconi mi ha detto cosa volessi fare, dato che a Milano avevo difficoltà a trovare un lavoro oltre alla ragazza immagine, ho risposto mi piacerebbe avere un centro estetico mio. A Berlusconi dissi: se vuole investa su di me e piano piano le restituirò i soldi. Ma ero solo una ragazzina di 17 anni che parlava col presidente del Consiglio".
"Io quella sera - ricorda la ragazza a proposito del 14 febbraio 2010 - non sapevo dove stavo andando. Lavoravo nei locali e giorno per giorno mi dicevano dove lavorare. Quella sera Mora mi ha detto preparati, stasera vai in un posto. Mi accompagnò Fede che già avevo incontrato in un concorso in Sicilia. In macchina non gli ho fatto domande perché era sempre impegnato al telefono". Ad Arcore "ci ho messo un po' a realizzare chi fosse" Berlusconi "e quale fosse il suo ruolo e il suo potere. Quella fu una serata tranquilla, si è presentato e mi ha fatto sentire come una persona normale e quasi come se appartenessi al suo ceto sociale".
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Lì è iniziato il suo calvario: "Per tutti ero la prostituta minorenne, c’è chi si toglie la vita per molto meno. Non sono mai stata ascoltata in aula nelle prime fasi. Ero parte lesa e quando non mi sono costituita parte civile automaticamente sono diventata la mente di questo circo e la prostituta minorenne. Mi dicevo: come mai sono finita in questa baraonda e circo mediatico? Sono contenta sia capitato a una ragazza come me, col mio coraggio e la mia forza. Tante altre si sono tolte la vita per molto meno".