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Selen-choc: "Traumatizzata da Rocco Siffredi sul set"

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Ha detto addio al mondo del cinema a luci rosse senza rimorsi, Selen. Attrice hard tra le più amate degli anni Novanta, Luce Caponegro (questo il suo vero nome all'anagrafe) si confessa al Corriere della Sera e rivela cosa l'ha spinta sul set, giovanissima e contro la volontà dei genitori: "Volevo sentirmi più libera attraverso il sesso ma avevo anche una profonda curiosità del potere dell’erotismo; volevo superare i miei limiti. Come dice Oscar Wilde, per superare una tentazione bisogna abbandonarsi. Sto scrivendo per Cairo editore la mia autobiografia, sono a due terzi, mancano i capitoli che la gente si aspetta, quelli sull’hard, li voglio scrivere però ho delle reticenze nel mettermi a nudo, faccio fatica, avevo chiuso con quel mondo, devo ripensare cose a cui non vorrei più pensare".

 

 

 

Molto sincera sul motivo del suo addio al cinema hard: "Era cambiato il mio modo di vivere la sessualità, mi era diventato impossibile fare sesso con uno sconosciuto, dovevo rispettare me stessa come donna. Se avessi continuato sarebbe stata solo una gratificazione economica e una scelta auto referenziale. Mi sono resa conto che stava diventando una gabbia che non mi rappresentava più. Sarei diventata la macchietta di me stessa. Dovevo andare oltre. Tutto il mondo dell’hard, produttori, registi, agenti, hanno cercato di trattenermi. Era scappata la gallina dalle uova d’oro. Così hanno assemblato i miei venti film, ne hanno fatto un collage in modo tale che sembra ne abbia girati molti ma molti di più. Quando ho smesso, nel 1999, fu una scelta scomoda, mi sono rimessa in gioco non sapendo se avrei trovato un altro lavoro".

C'è spazio per un ricordo, doloroso, legato a Rocco Siffredi. L'altro grande protagonista del cinema per adulti italiano (e mondiale) l'ha accusata di aver sputato nel piatto in cui ha mangiato, oltre ad aver rivelato di aver ricevuto dalla ex collega una "proposta indecente", fare sesso a tre con l'allora marito di Selen/Luce. "La storia dell’amore a tre l’ha inventata per screditarmi - ribatte lei -. Io mi faccio chiamare come mi piace, sono Luce e sono Selen, che è il mio nome più noto, non tutti mi conoscono col nome di battesimo. Siccome parliamo di spettacolo e di comunicazione, per essere più incisiva devo raggiungere il numero più ampio di persone. Luce e Selen, lo ripeto, sono la stessa persona". Siffredi, aggiunge, "non ama le donne e non le odia: le utilizza. Con lui ho fatto il mio secondo film. La sera prima di girare, dato che eravamo giovani e con gli ormoni a mille, abbiamo fatto l’amore. Non è andata bene, lui dopo aveva delle scene e non voleva stancarsi. La sera a cena, davanti alla troupe ho detto, speriamo che domani andrai meglio. In quel film ero una ricca signora che andava a cavallo, lui era il mio maggiordomo. Gli chiedevo di preparare il bagno al rientro della mia cavalcata, Rocco prese il frustino con cui doveva accarezzarmi e mi diede una frustata così forte che dovettero fermare la scena. Quell’episodio mi traumatizzò. Non ho più voluto lavorare con lui".

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